Dal 1° gennaio 2023 aumenta il saggio di interesse legale sui debiti fiscali e previdenziali, fissato nella misura del 5%, con riflessi anche sulle pensioni, sul TFR e il TFS). A fare il punto è la stessa INPS, con la Circolare n. 2 del 4 gennaio.
Saggio di interesse 2023
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 292 dello scorso 15 dicembre è stato infatti pubblicato il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 13 dicembre 2022, recante “Modifica del saggio di interesse legale” con cui, a decorrere dal primo gennaio, è stata fissata la nuova aliquota.
Si tratta di una prerogativa ministeriale, in aedeguamento all’inflazione. Lo scorso anno il saggio valeva l’1,5% e l’anno precedente appena lo 0,o1%. Quest’anno si paga l’effetto domino del caro prezzi e del conseguente aumento del costo del denaro come politica monetaria di contenimento della deriva inflazionistica.
Ricalcolo degli interessi INPS
In base al suo saggio, l’INPS procede ad applicare il nuovo tasso di interesse alle somme aggiuntive dovute per omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Nello specifico, si applica ai contributi con scadenza di pagamento a partire dal 1° gennaio 2023 mentre, per le esposizioni pendenti al 1° gennaio, invece, il calcolo degli interessi dovuti è effettuato secondo i tassi vigenti alle rispettive decorrenze (Allegato n. 2). La regolarizzazione avviene tramite ravvedimento operoso, con termine di prescrizione delle pendenze di 5 anni (prescrizione breve)
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In merito agli interessi legali relativi alle prestazioni pensionistiche e previdenziali, il nuovo saggio di interessi legali si applica alle somme poste in pagamento a decorrere dal 1° gennaio 2023 e a pensioni, TFR e TFS messe in pagamento dalla stessa data. In pratica, la misura del nuovo interesse del 5% si applica alle prestazioni pensionistiche e di fine servizio o rapporto con decorrenza dal 1° gennaio.