L’imprenditoria straniera in Italia

di Anna Fabi

Pubblicato 1 Marzo 2018
Aggiornato 13 Giugno 2019 10:42

La mappa nazionale dell’imprenditoria straniera: in Lombardia una crescita superiore al resto della penisola.

Le imprese straniere presenti sulla penisola rappresentano il 6% di tutte le attività registrate sul territorio nazionale alla fine del 2017. Una cifra in crescita, tanto che lo scorso anno il loro numero delle aziende guidate da imprenditori stranieri ha subito un incremento di 19.197 unità.  Sono dati emersi dall’indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere a partire dai dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio.

Mappa nazionale

Osservando i dati dal punto di vista regionale, a essere particolarmente attiva per quanto riguarda l’insediamento di imprenditori stranieri è la Lombardia con 114mila unità, cui seguono il Lazio (77mila) e la Toscana (55mila).

È sempre la Lombardia a comparire in cima alla classifica delle Regioni tenendo conto del contributo delle imprese di stranieri al saldo totale regionale nel 2017 con 4243 unità su 5744.

Tra i paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, il Marocco e la Cina rappresentano le due nazionalità maggiormente presenti sul territorio nazionale rispettivamente con 68.259 imprese individuali e 52.075 imprese, seguite dalla Romania con 49.317.

Dall’analisi sul territorio – si legge sul rapporto – si scopre che alcune nazionalità hanno eletto delle vere e proprie “patrie” imprenditoriali in alcune province italiane: è il caso dell’Egitto che concentra in provincia di Milano quasi la metà (il 44,7%) di tutte le sue imprese in Italia; o del Bangladesh che ha il suo ‘quartier generale’ a Roma, dove ha sede il 42,5% di tutte le sue imprese. Sempre a Roma si trova la comunità imprenditoriale rumena più estesa (il 15% del totale delle imprese guidate da cittadini di quel paese).

Ma anche in altre province si assiste a significative concentrazioni di imprese di una data nazionalità: a Napoli ha sede il 19,6% della comunità imprenditoriale pachistana, mentre la ‘capitale’ dell’imprenditoria cinese in Italia è ormai a Milano, dove ha stabilito la propria sede l’11% di tutta la rappresentanza del Celeste Impero.