Aprire una nuova attività come un bar o un negozio d’ora in poi sarà più semplice, perché basterà presentare un’autocertificazione che attesti di essere in possesso dei requisiti morali e professionali, senza la necessità di presentare dichiarazioni che attestino i requisiti tecnici previsti dalle diverse discipline di settore, né l’asseverazione per il rispetto delle norme edilizie, urbanistiche e di sicurezza. La novità è frutto dei lavori intrapresi dal Ministero dello Sviluppo Economico, direzione generale per il mercato, div. IV, promozione della concorrenza e semplificazione per le imprese, con il tavolo tecnico sulle liberalizzazioni, al quale hanno partecipato rappresentanti della direzione generale e delle Regioni Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Toscana.
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Autocertificazione
In pratica per aprire un’attività commerciale basterà semplicemente compilare un modello di autocertificazione specificando di avere un locale idoneo per esercizio commerciale che si intende aprire, dal punto di vista urbanistico ed edilizio. Si autocertificano inoltre le proprie caratteristiche personali che devono essere conformi alle previsioni di legge. Sostanzialmente in un giorno sarebbe possibile aprire una nuova attività. Anche se c’è da sottolineare che l’autocertificazione da una parte rappresenta una semplificazione perché comoda e veloce, dall’altra però espone anche a dei rischio perché in caso di errata dichiarazione si cade nel penale e nel reato di falso.
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Autorizzazioni necessarie
Lo schema d’accordo prevede che invece debba essere richiesta autorizzazione nel caso in cui si intenda aprire o trasferire un’attività o in una zona soggetta a tutela e per l’apertura e trasferimento delle medie e grandi strutture di vendita. Tra i nuovi obblighi troviamo poi quello di presentare comunicazione o Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) in caso di ampliamenti e riduzione della superficie di vendita, non previsti attualmente dal dlgs 59/2010 di recepimento della direttiva Servizi.
Iter
Lo schema di accordo dovrà poi essere sottoposto all’approvazione della Conferenza unificata. Intanto un nuovo incontro tra il MiSE e le Regioni è previsto per il 29 gennaio, data in cui saranno presenti anche le maggiori organizzazioni di categoria del settore, l’ANCI, la Federazione delle cooperative e i rappresentanti della grande distribuzione.