Tratto dallo speciale:

Riforma del lavoro: negoziati su apprendistato, flessibilità e articolo 18

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 16 Febbraio 2012
Aggiornato 23 Marzo 2012 17:26

Positivo il primo incontro tra Governo, sindacati e imprese, si aprono i negoziati sulla riforma dei contratti di lavoro, apprendistato in primis, sulla flessibilità in entrata e in uscita e anche sull'articolo 18.

Continuano i lavori del Governo sulla riforma del lavoro, dopo il confronto con le parti sociali il ministro del Welfare Elsa Fornero ha dichiarato che non esiste «nessun aut aut del governo sul mercato del lavoro. Non è un prendere o lasciare» e «deve essere chiaro che il tema del riordino dei contratti e delle flessibilità in entrata è subordinato al tema della flessibilità in uscita».

E proprio l’ingresso nel mercato del lavoro è stato il primo punto del giorno nell’incontro tra sindacati, imprese e Governo sulla riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali, con focus sul ruolo dei contratti di apprendistato.

Questo, per il ministro Fornero, «deve diventare la forma tipica per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro», uno «strumento per fare formazione professionale seria» e per dare il via a «politiche attive, servizi per il lavoro e ammortizzatori». Inoltre Fornero ha annunciato l’arrivo di sanzioni e controlli contro l’uso improprio di questa forma contrattuale e in generare delle forme di flessibilità e del lavoro autonomo in forme subordinate.

Per quanto concerne la revisione delle forme contrattuali, sia sul fronte privato che pubblico, Fornero ha dichiarato che l’obiettivo «non è punire il lavoro produttivo o penalizzare le imprese» quanto piuttosto «valorizzare i contratti riportandoli alla loro funzione originaria».

Ma il punto nodoso rimane la flessibilità in uscita con le polemiche sull’articolo 18, che Fornero ha proposto di trattare come ultima questione dopo il capitolo ammortizzatori e politiche attive, anche perché, per stessa ammissione del presidente dell’Abi Giuseppe Mussari, su questo punto neanche sindacati e imprese hanno ancora trovato un accordo.

Riguardo alla riforma degli ammortizzatori sociali il ministro ha inoltre sottolineato che difficilmente questa potrà essere definita ed entrare in vigore prima di 18 mesi

L’incontro con il Governo si è chiuso in positivo per il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che ha espresso soddisfazione: «inizia un effettivo negoziato». Tornando sul tema della flessibilità in uscita Camusso ha confermato che «questo tema c’è, abbiamo riconfermato che non c’è per noi un tema sull’articolo 18 sui licenziamenti discriminatori» e ha sottolineato che «la flessibilità positiva e governata non può che avere risposte in termini di ammortizzatori sociali che oggi sono il buco nero».

Per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, l’incontro ha rivelato che ci sono i presupposti per «fare una buona riforma del mercato del lavoro», che tocchi tutti i temi, articolo 18 compreso. Le uniche perplessità degli industriali riguardano la «flessibilità in entrata. La cosa chiara è che non devono esserci aumenti del costo del lavoro, anzi dobbiamo andare in direzione opposta e il ministro Fornero ha accettato questo punto di vista».