Il Consiglio dei Ministri del 23 ottobre ha approvato in esame preliminare un nuovo disegno di legge per la promozione delle zone montane, che contiene novità anche in materia di Smart Working.
Un modo per incentivare il trasferimento in quei comuni di montagna più piccoli e in via di abbandono, favorendone la possibilità di lavorare anche se in remoto. Vediamo come funziona.
Smart Working agevolato nei comuni montani
Tra le disposizioni e le nuove agevolazioni, infatti, compare anche un nuovo bonus concesso ai datori di lavoro che favoriscono il lavoro agile nei Comuni montani, come modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa.
Per le imprese che incentivano lo Smart Working coinvolgendo i lavoratori che vivono nelle zone montane, è previsto l’esonero dal versamento della contribuzione previdenziale.
Le imprese potranno accedere al bonus smart working in zone montane per ogni lavoratore con contratto a tempo indeterminato che svolge la sua attività da remoto, residente o domiciliato stabilmente in un Comune montano.
La detassazione avverrà secondo questo schema:
- esonero totale per i primi due esercizi che succedono a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge;
- esonero al 50% per il terzo e quarto esercizio;
- esonero al 20% per il quinto esercizio.
Sono esclusi dall’ agevolazione i premi e i contributi versati all’INAIL.
Ddl Zone Montane: cosa prevede
Tra gli altri interventi previsti dal Ddl Zone Montane pensare per scongiurare lo spopolamento dei comuni di montagna, ci sono ulteriori agevolazioni per chi ha la residenza oppure anche solo il domicilio stabilito in zone di montagna.
Come si legge nel comunicato del Governo pubblicato dopo il CdM, il disegno di legge istituisce una nuova deducibilità degli interessi passivi per mutui per l’acquisto di proprietà immobiliari da risttutturare e adibire a prima casa o domicilio stabile.
Previste anche nuove misure per migliorare i servizi pubblici in akbito comunicazione, scuola e sanità.
Infine, per i giovani imprenditori under 41 che avviano una nuova attività in veste di micro o piccola impresa è previsto un nuovo credito d’imposta per tre esercizi.