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Obblighi di sicurezza nello Smart Working

di Chiara Basciano

Pubblicato 19 Novembre 2018
Aggiornato 26 Novembre 2018 09:29

Tutelare la sicurezza informatica nei contesti di lavoro organizzati in modalità smart working: focus su formazione e regole condivise.

Il crescente interesse delle aziende nei confronti del lavoro flessibile comporta una serie di vantaggi innegabili, ma si porta dietro anche una serie di problematiche da non sottovalutare. Prima fra tutte quella della sicurezza informatica. Lo ricorda Manuel Cacitti, CEO di Securbee:

Il diffondersi delle modalità di lavoro in mobilità pone le imprese di fronte al problema di tutelare beni e informazioni che escono dal perimetro fisico dell’azienda. Una corretta progettazione in partenza è indispensabile per ridurre i rischi.

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Prevenire quindi, puntando alla formazione dei dipendenti, in modo da renderli capaci di utilizzare le modalità da remoto con consapevolezza. In particolare, negli accordi di lavoro basati sulla normativa dello Smart Working, è l’utilizzo del Mobile ad essere sotto l’occhio del ciclone.

Se da un lato a dipendenti ed aziende piace la possibilità di utilizzare il proprio dispositivo mobile, dall’altro si accentuano i problemi legati alla sicurezza.

Fondamentale un accordo esplicito sottoscritto tra dipendente e azienda che preveda alcuni interventi, come l’uso di password e codici di accesso, l’installazione di applicativi aziendali in ambienti separati da quelli per uso personale, e la possibilità di blocco o reset del dispositivo in caso di furto o smarrimento.

È importante puntare alla costruzione di una cultura aziendale, quindi, in cui i vantaggi della mobilità rimangono tali e non si trasformano in un incubo per la sicurezza aziendale.