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Agenzie per le Imprese: la burocrazia che piace alle Pmi?

di Paolo Sebaste

Pubblicato 26 Ottobre 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:40

C’era una volta lo sportello pubblico, o per essere più precisi gli sportelli pubblici, croce dell’imprenditoria italiana alla ricerca di permessi ed autorizzazioni per poter svolgere correttamente la propria attività  di impresa. Erano tempi in cui rivolgersi alle Pubbliche Amministrazioni era, già  di per sé, un’impresa..
Potrebbe iniziare così la storia che gli imprenditori italiani potrebbero in futuro raccontare ai loro eredi, aspiranti tali, ignari di passaggi e cavilli burocratici, code agli sportelli, tempi di attesa ed altri ostacoli incontrati dai loro predecessori nel confronto quotidiano con la Pubblica Amministrazione.
Un po’ come raccontare ad un bambino di oggi di come funzionava il mondo ai tempi (mica tanto remoti) in cui non esisteva la telefonia mobile, internet e così via.

L’ultima, recente, tappa del percorso di avvicinamento tra imprese e Pubblica Amministrazione, dopo l’utilizzo massiccio di strumenti di comunicazione informatici e telematici, le comunicazioni uniche per l’avvio di impresa, la Posta Elettronica Certificata, si chiama Agenzia per le Imprese, uno sportello certificatorio privato per le aziende, così trasformate da utenti a clienti della P.A. (e si sa che il cliente ha sempre ragione).

Con la privatizzazione della P.A. le aziende potranno delegare l’intero iter di pratiche e obblighi burocratici, evitando di perdersi tra i vari sportelli pubblici.

Sia le Agenzie per le Imprese che gli Sportelli Unici per le Attività  Produttive (versione reloaded) sono due novità  introdotte con la legge 133/2008, la legge finanziaria del 2008, di cui sono stati pubblicati i relativi regolamenti attuativi (DPR 7 settembre 2010 , n. 160 e DPR 9 luglio 2010 , n. 159): entro il 30 marzo 2011 le Agenzie potranno essere operative. Inoltre la legge introduce il principio della non esclusività  degli uffici pubblici nella erogazione di servizi amministrativi con il coinvolgimento di soggetti privati.

Le Agenzie per le imprese potranno, infatti, essere gestite da privati: professionisti, associazioni di imprenditori o lavoratori, centri di assistenza tecnica, e sindacati, in cooperazione con gli sportelli pubblici oppure sostituirsi completamente ad essi, in tutti i procedimenti necessari, anche autorizzativi, all’avvio e all’attività  di un’impresa.

Insomma, nel futuro, non sarà  più possibile dare la colpa ad un ufficio pubblico per i ritardi ed i disguidi che bloccano le Pmi; probabilmente non ci saranno più problemi di questo tipo.