Quinto Conto Energia: imprese in piazza per le Rinnovabili

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Aprile 2012
Aggiornato 13 Ottobre 2013 10:00

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In Piazza davanti a Montecitorio le imprese del settore delle rinnovabili, le associazioni ambientaliste, i sindacati, contro il Quinto Conto Energia e il decreto sulle Rinnovabili Elettriche diverse dal fotovoltaico: i punti della protesta. Nel pomeriggio, imprese e istituzioni a confronto agli "Stati Generali".

Il Quinto Conto Energia e il decreto ministeriale per le fonti rinnovabili diverse dal Fotovoltaico stanno suscitando non poche critiche, a partire dalla mancanza di confronto tra Governo e imprese per poi entrare nel merito della questione: ennesimo rinvio sulle rinnovabili termiche, tagli che penalizzano i piccoli impianti, burocrazia che affossa gli investimenti.

Motivazioni che sono alla base della manifestazione del 18 aprile a Roma, davanti a Montecitorio: imprese delle Rinnovabili, associazioni di categoria e sindacati  protestano contro i decreti sulle Rinnovabili approvati dal Governo.

In programma lo stesso giorno anche il secondo incontro degli “Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica“, che vedranno le associazioni del settore confrontarsi con Regioni e Ministeri, per parlare di criticità e presentare proposte.

Manifestazione per le Rinnovabili

Sotto lo slogan “Salviamo il futuro delle Rinnovabili“, protestano le principali associazioni delle imprese del settore, diverse sigle ambientaliste (Legambiente, WWF, GreenPeace Italia, Kyoto Club) e sindacali (Cgil, Cisl e Uil).

La richiesta è che i decreti, ovvero il Quinto Conto Energia (incentivi al Fotovoltaico) e gli incentivi alle Rinnovabili Elettriche diverse dal Fotovoltaico, vengano cambiati, e che per arrivare a modifiche che soddisfino il settore e promuovano gli obiettivi europei al 2020, si passi attraverso un confronto con il mondo delle imprese. Il mancato ascolto delle associazioni avrebbe portato a testi pieni di errori, burocrazia inutile, e qualche vantaggio di troppo per i grandi gruppi energetici.

Entrando poi nel merito dei decreti, Legambiente esprime le seguenti critiche:

  • Troppa burocrazia che frena gli investimenti: si criticano i limiti annui alle nuove installazioni, i registri obbligatori e a pagamento per gli impianti anche di piccola taglia, le aste per quelli grandi, provvedimenti che «aumentano i costi» e «tolgono certezze».
  • I tagli degli incentivi fino al 50% per gli impianti fotovoltaici, penalizzano i piccoli impianti. La riduzione media dal primo luglio 2012, pari al 35%, penalizza maggiormente gli impianti piccoli sui tetti, che in proporzione hanno un prezzo meno legato alla riduzione dei costi delle tecnologie. La diminuzione accelera ogni semestre e dal 2014 il valore potrebbe essere inferiore a quello di vendita dell’energia nel mercato elettrico.
  • Rinvio per le rinnovabili termiche: i relativi decreti per promuovere interventi con «enormi potenziali di risparmio energetico e di emissioni di CO2» sono attesi da settembre e hanno subito un ennesimo rinvio, nonostante le rassicurazioni del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, su un «provvedimento che avrebbe controbilanciato il sostegno dato alle rinnovabili elettriche e grazie al quale “saremo all’avanguardia in Europa».
  • La bonifica dei tetti in amianto è penalizzata da un decreto che cancella il bonus di 5 centesimi a kwh previsto dal Quarto Conto Energia per chi sostituisce i tetti in amianto con pannelli fotovoltaici.: per un impianto da 1 MW la riduzione delle tariffe sarà del 50%. In Italia sono in attesa di bonifica circa 50mila edifici pubblici e privati e 100 milioni di metri quadrati di strutture in cemento-amianto.
  • Gli obiettivi di sviluppo europei al 2020 sono pregiudicati dalle troppe barriere agli investimenti e dai bassi tetti annui previsti.
  • Il rinvio retroattivo dei pagamenti per i Certificati Verdi, relativo ai rimborsi alle imprese per produzioni elettriche già immesse in rete negli anni passati, toglie così ulteriori certezze alle imprese di eolico, biomasse, idroelettrico. Conseguenza: si mettono in crisi le imprese e gli accordi con le banche.

Dubbi sui risparmi in bolletta

Fra l’altro, Legambiente esprime perplessità anche su quello che è uno dei principali motivi con cui il Governo giustifica i tagli agli incentivi, ovvero il loro eccessivo carico sulle bollette per cittadini e imprese.

Secondo i calcoli dell’associazione, di fatto le rinnovabili nuove (quelle incentivate) producono il 10% dell’energia elletrica e ci costano il 10% della bolletta (48 euro all’anno). Il dato è in crescita ma pesa meno rispetto alle vecchie fonti (petrolio, carbone, inceneritori): da inizio anno l’aumento in bolletta legato a prezzo del greggio e andamento dell’euro è stato di 49 euro, mentre per le rinnovabili si attende, a partire da maggio, un aumento di 20 euro.

E ancora: Legambiente sottolinea che «la crescita delle rinnovabili ha fatto abbassare il prezzo dell’elettrocità nelle ore di punta», in cui l’energia prodotta dalle centrali termoelettriche meno efficiente costa di più.

Stati Generali su fonti Rinnovabili

Gli “Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica” è organizzato dal tavolo di coordinamento di Ises Italia e Kyoto Club e riunisce imprese, Regioni e Ministeri per promuovere il confronto, presentare le principali criticità del Quinto Conto Energia, dei decreti sulle rinnovabili elettriche e su quelle termiche (non ancora presentato), avanzando anche alcune proposte di modifica.

Si partirà con l’incontro fra associazioni e regioni e a seguire quello con i Ministeri di Ambiente, Sviluppo Economico, Politiche Agricole.

Aderiscono tutte le associazioni che partecipano alla manifestazione, a cui si aggiungono Agroenergia, AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), ANIMA (ASSOTERMICA, CO.AER, ITALCOGEN, CLIMGAS), Anie-Gifi (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane), e FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia).

Associazioni aderenti alla manifestazione

Le associazioni di settore che aderiscono alla manifestazione sono: AES (Azione Energia Solare),  ANEST (Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica), ANEV (Associazione Nazionale Energia dal Vento), APER (Associazioni Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), Artenergy, ASCOMAC – COGENA, ASSIEME (Associazione Italiana Energia Mini Eolico), ASSO ENERGIE FUTURE, ASSOLTERM (Associazione Italiana Solare Termico), ASSOSOLARE ( Associazione Nazionale dell’industria Solare Fotovoltaica), ATER (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili), CIB (Consorzio Italiano Biogas), COMITATO IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), CPEM (Consorzio dei Produttori di Energia da Minieolico), FEDERPERN ( Federazione Produttori Idroelettrici), FIPER ( Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili).

Aderiscono anche Ises Italia (associazione non profit per la promozione delle fotni energetiche nuove e rinnovabili, della Bioclimatica e dell’Uso Razionale dell’Energia), GIGA (Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente), ITABIA (Associazione Italiana Biomasse), SOS rinnovabili.