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Tasse: le detrazioni per figli a carico

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 24 Febbraio 2017
Aggiornato 5 Aprile 2017 10:16

Come funzionano le detrazioni per i figli a carico: calcolo, requisiti ed esempi pratici per capire quanto realmente si può risparmiare sull'IRPEF.

Per pagare meno tasse è possibile contare su alcune detrazioni fiscali che permettono di ottenere uno sconto sull’IRPEF dovuta, ad esempio quelle per i figli a carico. La detrazione viene riconosciuta direttamente dal datore di lavoro e quindi si traduce in un maggiore importo nella busta paga mensile, derivante dalle minori imposte dovute. Il beneficio è ovviamente riservato a chi ha figli fiscalmente a carico, è riconosciuto dal TUIR e consiste in una detrazione d’imposta, ovvero uno sgravio IRPEF.

=>Scaglioni e aliquote IRPEF

Figli considerati a carico

Requisito fondamentale per avere figli considerati a carico (o comunque familiari a carico) nel 2017 è che questi non abbiano un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, tenendo conto anche di altri redditi che non partecipano a quello complessivo perché soggetti a tassazione sostitutiva o ne sono esenti. Se durante l’anno viene superato il tetto di 2.840,51 euro, la detrazione non spetta nemmeno parzialmente poiché il limite di reddito fa riferimento all’intero periodo d’imposta. Una ulteriore detrazione scatta per figli minori di tre anni.

=> Familiari a carico anche fuori stato di famiglia

Beneficiari

A beneficiare della detrazione per carichi di famiglia sono sia i lavoratori dipendenti che i pensionati, che devono inviare comunicazione con i dati relativi al proprio nucleo famigliare al sostituto d’imposta. Le informazioni si considerano invariate negli anni successivi, in caso di novità il lavoratore deve darne comunicazione.

=> Detrazioni fiscali: le istruzioni

Calcolo detrazione

L’ammontare delle detrazioni varia in maniera indirettamente proporzionale al reddito complessivo annuo, fino ad azzerarsi per i redditi più elevati (a partire da 95.000 euro) quando si tratta di figli a carico (80.000 per coniugi o alti familiari a carico). La detrazione massima è di:

  • 1.220 euro per i figli con meno di 3 anni;
  • 950 euro per i figli con più di 3 anni.

In entrambi i casi l’importo deve essere aumentato di 200 euro per ciascun figlio nel caso in cui i figli siano più di tre e di 400 euro in caso di figlio disabile. Per calcolare quanto spetta realmente bisogna:

  • calcolare la differenza tra 95.000 e il proprio reddito complessivo, al netto della deduzione per l’abitazione principale e relative pertinenze, ed aumentato dei redditi dei fabbricati assoggettati alla cedolare secca;
  • dividere 95.000 per il risultato ottenuto;
  • moltiplicare la detrazione teorica per il coefficiente ottenuto effettuando tale divisione.

=> Detrazioni figli, scaglioni IRPEF e incapienza

In formula:

  • detrazione di base x [(95.000 – reddito complessivo) / 95.000]

In caso di più figli all’importo di 95.000 vanno aggiunti 15.000 euro per ciascun figlio successivo al primo (110.000 nel caso di due figli a carico, 125.000 nel caso di tre figli, 140.000 nel caso di quattro figli e così via).

=> Vai allo Speciale dichiarazione dei redditi

Esempi di calcolo

Facciamo un esempio concreto e calcoliamo la detrazione spettante per 3 figli di età superiore ai 3 anni a carico di un coniuge con 30.000 euro di reddito e uno con 25.000. La detrazione IRPEF teorica spettante sarebbe di 2.850 euro, pari a 950 euro per ogni figlio, dunque 1.425 euro per ciascun genitore (50%). La detrazione reale ammonta invece, in totale, a 2.223 euro, così calcolati:

  • al primo coniuge: 1.425 X [(125.000 – 30.000) / 125.000] = 10425 X 0,76 = 1.083;
  • al secondo coniuge: 1.425 X [(125.000 – 25.000) / 125.000) = 1.425 X 0,8 = 1.140.