Legge Stabilità: 23mila esodati senza salvaguardia

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 24 Novembre 2015
Aggiornato 1 Dicembre 2015 11:28

Oltre 23mila esodati ancora senza salvaguardia: respinti gli emendamenti alla Legge di Stabilità che proponevano di allargare la platea dei tutelati. Gli esodati scendono in piazza.

Pensioni esodati

Sono solo 26.300 i lavoratori esodati  salvaguardati dall’articolo 18 della Legge di Stabilità 2016, a fronte di 46.500 che avrebbero necessità di essere inseriti nella settima salvaguardia perché tuttora senza pensione ne redditi, nonostante 6 parziali provvedimenti di tutela dalla rigida delle pensioni Fornero. Nonostante i molteplici appelli lanciati al governo dal Comitato degli esodati, gli emendamenti alla Legge di Stabilità che proponevano un ampliamento della platea sono stati bocciati.

=> Legge di stabilità: gli emendamenti presentati

Esodati in piazza

Per questo il prossimo 3 dicembre, a quattro anni di distanza dal momento in cui la Riforma delle Pensioni Fornero ha generato il problema degli esodati (la manovra Fornero era stata approvata il 6 dicembre del 2011) , i lavoratori non ancora salvaguardati scenderanno in piazza per lanciare un nuovo accorato appello al Governo perché metta definitivamente fine alle sofferenze di migliaia di famiglie penalizzate. Quello che si chiede, in occasione dell’esame della Legge di Stabilità alla Camera, è su tenere fede agli impegni presi dal Governo e dal premier Matteo Renzi in persona nei confronti degli esodati da salvaguardare.

=> Settima salvaguardia: gli esodati esclusi

Esodati esclusi

Per la Rete dei Comitati degli esodati si legge:

“Ribadiamo ancora, e con fermezza, che non crediamo assolutamente ai numeri indicati all’art. 18 comma 1 del DDL di Stabilità, sia per quanto riguarda le coperture finanziarie già impegnate sia per quanto riguarda il numero di soggetti già coinvolti nelle precedenti salvaguardie, poiché tali numeri non corrispondono a quanto presentato al Parlamento il 31 luglio scorso dal  Ministro del Lavoro Poletti! La realtà oggettiva dei fatti è (si vedano in merito i vari report dell’INPS certificati dal Ministero del Lavoro) che i Governi precedenti hanno stanziato complessivamente oltre 11 miliardi per la salvaguardia di 170.000 “esodati” e che con i 6 precedenti provvedimenti ne sono stati derogati solamente 116.000 (certificazioni INPS al 10.9.2015). Situazione che determina risparmi finanziari per 3,3 miliardi ben sufficienti per salvaguardare almeno i 49.500 esodati rimasti fuori dai sei precedenti provvedimenti.

=> Esodati: aggiornamento INPS sulle sei salvaguardie

Risparmi che in questa Legge di Stabilità si vogliono chiaramente depredare per utilizzarli a fini diversi da interventi a favore degli “esodati” ancora non salvaguardati come invece statuisce il comma 235 dell’art. 1 della Legge di questo Stato n.228 del 2012. Ribadiamo che le vertenze per Opzione Donna e la No-tax area sono sacrosante ma la loro soluzione non può e non deve essere finanziata con il Fondo Esodati ma assicurando loro altre, diverse e doverose coperture finanziarie”.

Donne penalizzate

Alla situazione degli esodati si deve aggiungere, aggiunge il Comitato dei Contributori Volontari e Quindicenni, la grave circostanza che nessuna iniziativa è stata intrapresa dalle Istituzioni competenti (Governo e Parlamento) per tentare di ridurre, almeno in parte, la funesta penalizzazione di genere subita dalla donne per la pensione di vecchiaia, il cui requisito anagrafico necessario per la pensione ha subito un aumento di almeno 6 anni.

Donazione ad Emergency

Queste famiglie comunque non rinunciano a fare del bene ad altre famiglie: i Contributori Volontari e Quindicenni promotori nel 2012 di un ricorso per mobbing e danni sociali contro il Ministero del Lavoro, volto a denunciare la gravissima ingiustizia e il danno subiti dagli “esodati” a causa della riforma previdenziale Fornero hanno deciso di destinate ad Emergency i residui raccolti per finanziare il ricorso.