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Efficienza energetica in Italia: la certificazione ESCo TEE

di Alessia Valentini

Pubblicato 20 Dicembre 2014
Aggiornato 17 Febbraio 2015 14:09

Il ruolo delle ESCo nel mercato dell'Efficienza Energetica in Italia: la normativa, le nuove regole per l'accreditamento, le certificazioni UNI CEI 11352:2010 e TTE, i finanziamenti.

L’efficientamento energetico produce risparmi economici, ma saper risparmiare in azienda non sempre è materialmente facile: per ovviare, è possibile rivolgersi a professionisti in grado di analizzare e pianificare interventi mirati che daranno i risultati nel breve e medio periodo.

Parliamo delle Energy Service Companies (ESCo) di cui ci siamo già occupati suPMI.it spiegando alle imprese come operano questi professionisti e in che modo finanziano il proprio lavoro attraverso i risparmi energetici ottenuti, dunque a costo zero.

Il mercato italiano dell’Efficienza Energetica ha registrato nel 2011 un volume d’affari di 4,2 mld di euro e si presenta molto dinamico: negli ultimi 6 anni l’80% del risparmio energetico è stato generato grazie all’intervento di ESCo, per un valore pari a 9,6 milioni di Tep (fonte: VI Rapporto Annuale dell’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas).

Per fare meglio e di più, il convegno “Energia: da consumo a servizio. Modelli e opportunità di business per le ESCo nel sistema Italia” organizzato da ICIM, ha analizzato le concrete opportunità di business in questo settore mettendo a confronto attori della filiera, istituzioni, finanziatori, società di consulenza, organismi di certificazione e ovviamente le ESCo.
Tra gli esempi pratici trattati: EnergyINlink, SIRAM e AMGA Calore&Impianti.

Accreditamento ESCo

Uno dei problemi in Italia è la sproporzione tra il grande numero di aziende ESCo (oltre 1.900) e l’esigua percentuale (16%) di quelle che effettivamente emetteva un certificato di efficienza energetica TEE (Titoli di Efficienza Energetica) per almeno un progetto implementato (fonte: ‘Energy Efficiency Report 2011’).

Per regolamentare meglio lo scenario – ai fini di una maggiore competitività in questo particolare mercato – in Italia sono state introdotte nuove modalità di certificazione presso l’Autorità delle ESCo stesse.

In Italia sono state introdotte nuove modalità di certificazione presso l’Autorità delle ESCo stesse.
In ambito UE il ruolo delle ESCo è stato sancito nel settembre 2011 da una delibera dell’AEEG, EEN 9/11, che aggiorna e modifica il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE), introducendo la norma sulla certificazione delle ESCo,  la UNI CEI 11352:2010, insieme agli altri  requisiti necessari per l’accreditamento presso l’Autorità.

La norma rende più chiara la definizione dei requisiti richiesti per favorire il processo di accreditamento e mira a cambiare lo scenario: una ESCo certificata sarà infatti più competitiva, potendo dimostrare la propria conformità normativa, organizzativa e tecnico-gestionale.

Finanziamenti ESCo

Un altro problema non da poco è quello dei finanziamenti necessari alla ESCo per realizzare gli investimenti progettati.

L’intervento di Mediocredito al convegno ha evidenziato come sia importante in questo senso una subordinazione all’accordo in forma di contratto tra ESCo e cliente basate sulla condivisione reale e trasparente di un progetto di risparmio energetico, e quindi anche del rischio economico connesso all’investimento.

Insomma, le ESCo possono ottenere credito se costituiscono partnership con i propri clienti e non si limitano ad una relazione di fornitura. Ma per farlo serve una relazione di fiducia che si spera possa poggiare come base, sulla certificazione ottenuta a titolo di garanzia preventiva del rapporto che si va ad instaurare fra le aziende.

Formazione

L’ICIM organizza corsi dedicati alla nuova norma per diffonderne le novità. Il prossimo appuntamento è il seminario (a pagamento)  da titolo “La norma UNI CEI 11352:2010 per le società di servizi energetici” e si terrà il 21 Giugno a Milano.