Il Ministro Marianna Madia ha dato il via alla mobilità per circa mille dipendenti statali, annunciando il trasferimento dei lavoratori dove la carenza di personale si fa sentire maggiormente.
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I primi a spostarsi saranno i lavoratori delle Province in sovranumero, destinati prevalentemente agli uffici giudiziari, ai tribunali e alle corti d?appello. A dare l?annuncio è stato lo stesso Ministro Madia su Twitter:
«Mobilità sbloccata: 1.071 dipendenti pubblici verso gli uffici giudiziari, dove c?era carenza di personale. Priorità a quelli delle Province.»
Ma cosa prevede la Riforma della PA in tema di trasferimenti? La mobilità diventa obbligatoria entro il raggio di 50 chilometri (fatta eccezione per le lavoratrici donne con figli fino a 3 anni e per coloro che hanno a carico portatori di handicap), mentre in caso di rifiuto del trasferimento da parte del lavoratore statale è previsto il licenziamento dopo due anni (in caso in cui non venga ricollocato in un?altra amministrazione), durante i quali percepirà l’80% del suo stipendio.
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Nell?ultimo semestre di mobilità, inoltre, il lavoratore che non è stato ancora ricollocato e che vuole conservare il suo impiego può accettare un incarico di mansione inferiore a quella svolta in precedenza, purché sia garantita la parità di stipendio e il demansionamento sia effettuato di un solo livello.