Mutui alle Regioni per l?edilizia scolastica

di Teresa Barone

12 Novembre 2013 10:00

Ok del Senato al Decreto Istruzione: tra le novità la concessione di mutui alle Regioni per promuovere l?edilizia scolastica.

Il Decreto Istruzione è stato approvato in via definitiva dal Senato con importanti novità sia per quanto riguarda l?innovazione e la digitalizzazione della scuola italiana, sia per porre rimedio alle carenze dell?edilizia scolastica.

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Stando al Decreto (articolo 10), infatti, le Regioni potranno ottenere mutui trentennali a tassi agevolati per promuovere nuovi investimenti finalizzati alla costruzione di nuovi edifici scolastici e l?adeguamento delle strutture esistenti.

I prestiti potranno essere stipulati tra le amministrazioni regionali e la Banca Europea per gli Investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d?Europa, la Cassa Depositi e Prestiti e altri istituti di credito. Sarà lo Stato, inoltre, ad accollarsi gli oneri di ammortamento.

«Dopo anni di sacrifici, di ‘tagli alla cieca?, come ci ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, questo decreto restituisce finalmente risorse e centralità al mondo dell’Istruzione. Sono orgogliosa del lavoro fatto, anche nel passaggio in Parlamento, dove sono arrivati miglioramenti e proposte sulle quali mi impegno a proseguire il confronto. Ora occorre portare a termine il lavoro avviato con questo primo importante passo avanti, per arrivare ad una vera riforma del nostro sistema, che porti definitivamente l?Istruzione, l?Università e la Ricerca al centro della risposta alla crisi che il nostro Paese sta attraversando.»

Questo il commento del Ministro dell?Istruzione Maria Chiara Carrozza. Tra le altre misure previste dalla legge lo stanziamento di 15 milioni di euro per promuovere la connettività wireless nelle scuole secondarie e 3 milioni per finanziare progetti didattici nei musei e nei siti di interesse storico-artistico e archeologico.

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Ammontano a 69mila, infine, le nuove assunzioni di docenti previste dal Piano triennale 2014/2016, compresi 26mila insegnanti di sostegno e 16mila lavoratori appartenenti al personale Ata.