Semplificazioni bis: le novità per i cittadini

di Teresa Barone

17 Ottobre 2012 09:00

Approvato il disegno di legge che avvia la seconda fase del ?Semplifica Italia?: numerose le novità per le imprese ma anche per i cittadini.

Il Consiglio dei Ministri ha varato il disegno di legge in materia di semplificazioni, un pacchetto di normative che che si aggiunge a quello approvato lo scorso febbraio e che introduce importanti novità sia per il mondo delle imprese sia per i cittadini.

La finalità del decreto sulle semplificazioni bis è quella di agevolare la burocrazia delle imprese e anche letteralmente semplificare alcune procedure amministrative che toccano da vicino i contribuenti, portando inoltre a un risparmio di 3,7 miliardi di euro.

«Il disegno di legge in materia di semplificazione rappresenta un proseguimento dell?opera intrapresa con il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 (c.d. “Semplifica Italia?), e contribuisce a completare il quadro innovativo delineato con il secondo decreto sviluppo, dal momento che le misure previste riguardano preminentemente le imprese, pur essendo stabilite specifiche semplificazioni in particolari settori anche per i cittadini.»

E mentre il premier Mario Monti auspica che il disegno di legge abbia un iter breve in Parlamento, per i cittadini sono previste importanti novità volte ad agevolare alcune tipologie di adempimenti amministrativi. Si parla nello specifico del cambio di residenza e della dichiarazione per la tassa dei rifiuti (Tarsu), procedure che grazie al decreto potranno essere avviate nello stesso contesto.

«Procedure più semplici: cambio di residenza e dichiarazione per la tassa dei rifiuti nello stesso contesto. Si evitano ai cittadini inutili peregrinazioni tra gli uffici e si previene l?evasione tributaria.»

Nel settore universitario, invece, la normativa sulle semplificazioni prevede la possibilità, per gli studenti, di chiedere la certificazione dei titoli di studio in lingua inglese.

«Rilascio, su richiesta del diretto interessato, da parte degli Atenei e delle scuole secondarie superiori, delle certificazioni dei titoli di studio anche in lingua inglese.»