Brutte notizie per gli insegnanti europei: secondo quanto reso noto dalla Commissione Europea gli stipendi dei docenti sono stati ridotti, o perfino congelati, in ben sedici Paesi membri, Italia compresa. La motivazione? Far fronte alla crisi e alla carenza di fondi per l?istruzione.
Se le buste paghe degli insegnanti hanno subito evidenti tagli in numerosi Stati della UE, è anche vero che l?Italia appartiene al gruppo di nazioni nelle quali le retribuzioni destinate all?insegnamento sono rimaste pressoché invariate, come è accaduto anche in Bulgaria, Estonia, Francia, Ungheria, Regno Unito, Croazia e Liechtenstein, solo per citarne alcuni.
Stando a quanto riportato nel “Teachers and School Heads Salaries and Allowances in Europe 2011/12? (relazione 2011/12 sugli stipendi e sulle indennità degli insegnanti e dei capi di istituto in Europa), Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e Slovenia sono i Paesi che hanno risentito di più dell?alleggerimento in busta paga. Esistono anche paesi che hanno mostrato un incremento degli stipendi come la Repubblica ceca, Polonia, Slovacchia e Islanda, mentre a essere tagliate sono state soprattutto alcune indennità concesse agli insegnanti.
Cosa succede nel Bel Paese? Lo stipendio medo per un insegnante della scuola media inferiore è pari a 24.846 euro lordi l’anno, mentre in Germania la cifra sale fino a 44.823 euro. Una situazione poco incoraggiante per le nuove leve che si apprestano ad abbracciare l?insegnamento, anche grazie al nuovo concorso pubblico, basti pensare che per arrivare a percepire lo stipendio massimo previsto (che corrisponde a circa il doppio della retribuzione base) occorrono circa 20 anni.
Alla luce di queste cifre, tuttavia, la Commissaria responsabile per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù Androulla Vassiliou, ha ribadito l?importanza degli insegnanti nel percorso di vita dei bambini sottolineando come anche gli stipendi dovrebbero essere finalizzati a garantire un ottimo operato da parte dei docenti.
«Gli insegnanti svolgono un ruolo fondamentale nella vita dei bambini e dei ragazzi e, come tutti sanno, possono incidere profondamente sul loro futuro. La retribuzione e le condizioni di lavoro degli insegnanti dovrebbero costituire una priorità assoluta al fine di attirare e trattenere i migliori in questa professione. Ma per attirare gli insegnanti migliori non basta solo la retribuzione: è indispensabile che le aule siano ben attrezzate e che gli insegnanti possano far sentire il loro parere sulla modernizzazione dei programmi di studio e sulle riforme dell’istruzione.»