Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legge che sancisce misure straordinarie a favore delle popolazioni e delle imprese situate nelle zone colpite dal sisma in Emilia: gli interventi sono volti a limitare i disagi e promuovere sia la ricostruzione sia la ripresa dell?attività delle aziende, e questo anche attraverso la raccolta di nuove risorse grazie all?aumento delle accise sul carburante.
Il Cdm ha infatti previsto, per coprire gli interventi straordinari in seguito al terremoto in Emilia, il rincaro dei prezzi dei carburanti di 2 centesimi, benzina e gasolio, a partire dalla mezzanotte del 31 maggio, una decisione che tuttavia non è stata accolta in modo favorevole. Oltre a questo aumento, il decreto ministeriale ha anche stabilito la deroga del Patto di stabilità nei Comuni coinvolti e l’utilizzo di fondi resi disponibili dalla spending review.
Il Governo ha annunciato, inoltre, il rinvio dei versamenti fiscali e dei contributi fino al prossimo settembre e la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e il ripristino dei servizi pubblici, nonché per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi da effettuare sui beni artistici e culturali.
Le prime proteste riguardo il rincaro dei prezzi dei carburanti arrivano dal Codacons, che ha stimato un rincaro complessivo di 29 euro annui. Una decisione tuttavia considerata inopportuna che potrebbe avere anche altre conseguenze, come si legge in questo commento:
«Il rischio è che l’aumento delle accise possa avere ripercussioni sui prezzi al dettaglio, con un effetto domino in tutti i settori legati ai carburanti. Lo Stato deve aiutare i cittadini colpiti dal sisma, ma in un momento di crisi come quello attuale, in cui i prezzi dei carburanti sono alle stelle, un aumento delle accise appare quanto mai inopportuno, controproducente e dannoso per gli italiani e per l’economia nazionale.»
Adusbef e Federconsumatori sottolineano, invece, come l?aumento delle accise rappresenti anche un probabile danno per l?economia, con gravi conseguenze sui prezzi dei beni e dei servizi, compresi i generi alimentari, che necessitano di autotrasporto.
«È doveroso stanziare tutte le risorse necessarie per la ricostruzione e la ripresa in Emilia, ma non a costo di dare il colpo di grazia all’intera economia nazionale.»