Garantire la tracciabilità dei Raee e favorire il recupero delle materie prime da reimpiegare, nonché potenziare la raccolta pro capite: sono gli obiettivi del progetto Identis Weee nato in ambito europeo e cofinanziato dal programma europeo “LIFE+ politica e governance ambientali”, con il patrocinio di ANCI, Federambiente e Regione Emilia Romagna.
Il progetto Identis Weee coinvolgerà sia l?Italia, con Hera Ecolight, sia Spagna (Ecolum) e Romania (Environ): in ciascuna nazione sarà infatti avviata la sperimentazione quadriennale che porterà, entro il 2015, a raddoppiare la raccolta dei rifiuti elettronici e a limitare il più possibile il traffico illecito e l?esportazione.
Il primo passo riguarda proprio la tracciabilità dei Raee attraverso nuovi dispositivi di raccolta in grado di monitorare e intercettare i rifiuti di piccole e medie dimensioni, collocati sia lungo le strade sia nelle isole ecologiche. Solo in questo modo, infatti, è possibile avviare un programma di riciclo e isolamento delle componenti dannose. La sperimentazione sarà avviata, entro il 2012, in alcune località dell?Emilia, come Bologna, Castenaso, Ravenna e Lugo, e contemporaneamente a Saragozza e Bucarest.
Attraverso questo nuovo sistema di tracciabilità, inoltre, sarà possibile non solo risalire al proprietario della apparecchiatura, ma anche tracciare l?intero ciclo di vita del rifiuto. Tra il 2013 e il 2014, invece, il progetto prevede l?organizzazione e la catalogazione dei dati scaturiti dalla sperimentazione, mentre nel 2015 sarà pubblicato un report contenente le informazioni conclusive. Identis Weee nasce anche al fine di adeguare il sistema nazionale ai nuovi obiettivi stabiliti dalla UE, come ha sottolineato il direttore generale del Gruppo Hera Roberto Barilli.
«I rifiuti elettronici rappresentano la vera sfida in campo ambientale. Abbiamo già ottenuto risultati eccellenti nell’attività di raccolta di questi rifiuti. Ora puntiamo a incrementarne non solo i quantitativi, ma anche la qualità, introducendo soluzioni innovative che garantiranno tracciabilità, identificazione, determinazione quantitativa e monitoraggio di flusso dei Raee. Raddoppiarne la quantità raccolta significa, per l’Emilia Romagna, raggiungere gli 11 kg all’anno per abitante. Un obiettivo ambizioso per un territorio in cui questo dato ha già superato la media nazionale.»