Troppi, e in continuo aumento, sono gli episodi di mobbing che colpiscono molte categorie di lavoratori sia nel settore privato sia nel pubblico. Quando si parla dei dipendenti statali il discorso si fa ancora più complicato, tuttavia recenti sentenze hanno fatto chiarezza sulle responsabilità dei datori di lavoro nei confronti di alcune tipologie di denunce portate avanti dai funzionari pubblici.
Nel corso del convegno dedicato alla delicata tematica del “Mobbing in uniforme?, che si è tenuto a Roma grazie al patrocinio del Partito per la tutela e diritti dei militari (Pdm), è emerso un quadro preoccupante che illustra quali sono i settori più caratterizzati da episodi di mobbing in Italia: Pubblica Amministrazione, Sanità e Difesa.
Entrando più nel dettaglio, i dati riferiscono che nella Pubblica Amministrazione si verificano il 7 per cento di casi di vessazioni e demansionamenti, nella Difesa il 10 per cento e nel settore della Sanità l?8 per cento. Una situazione non certo rosea ma differente dall?evoluzione che le denunce per mobbing hanno nel settore privato, come sottolinea lo psichiatra forense Marco Cannavicci.
«Anche se nel privato si registrano il 20 per cento di persone che dicono di aver subito episodi di vessazione e il 14 per cento di demansionamenti, molti di questi casi a livello di contenzioso giudiziario si risolvono prima, con una transazione, perché l’azienda vuole evitare la cattiva pubblicità di una sentenza negativa.»
Il Sindacato delle professioni infermieristiche rende noto, invece, che nella Sanità la figura professionale più soggetta a vessazioni è l?infermiere, mentre per quanto riguarda le Forze Armate l?incidenza di casi di mobbing è più elevata di quanto si pensi, una problematica attuale e tuttavia poco nota della quale viene spesso negata l?esistenza. Luca M. Comellini, segretario del Pdm, ha focalizzato l?attenzione su tutte le varianti possibili nelle quali può manifestarsi il mobbing nelle strutture della Difesa.
«La Difesa non riconosce che vi sia il mobbing tra i militari. Eppure continuiamo a ricevere segnalazioni da militari, Guardia di Finanza e Carabinieri, di vessazioni, demansionamenti, avanzamenti di carriera bloccati. Non è un caso che negli ultimi 10 anni vi siano stati 228 suicidi di carabinieri con l’arma d’ordinanza. Il fatto che oggi siano presenti numerosi militari e carabinieri, a cui è stato vietato di indossare l’uniforme, evidenzia l’assenza dei rappresentanti del vertice politico della Difesa, nonché la volontà di negare il mobbing nelle Forze armate.»