Sembra essere tornato il sereno sulla città di Roma, dove nella mattinata di oggi, 20 ottobre, si sono vissuti momenti di panico a causa dell’incessante pioggia, iniziata in nottata. Un vero e proprio nubifragio, che ha provocato il caos: strade allagate, metropolitana chiusa, vigili del fuoco e vigili urbani impegnati in operazioni di salvataggio in tutta la città. Il disastro ha provocato anche la tragedia: un uomo è morto in un seminterrato, un altro è disperso e si teme per la sua incolumità.
Nella Capitale e in provincia l’emergenza è rientrata, ma continuano le operazioni di soccorso dei 300 vigili del fuoco attualmente sulle strade. Una situazione di estrema gravità che ha portato Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a richiedere alla Regione Lazio lo stato di calamità naturale: «varrà come giustificazione per tutti i cittadini che non sono riusciti a raggiungere il posto di lavoro per l’interruzione dei servizi pubblici locali». E la presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha risposto che prenderà in considerazione la proposta.
A chi punta il dito sull’impianto fognario romano e sulla cattiva manutenzione dei tombini, Alemanno risponde che «quando c’è un nubifragio significa che la pioggia supera le medie stagionali e le fogne, per quanto possano essere mantenute adeguatamente, risultano insufficienti», aggiungendo poi che «per evitare simili disagi servirebbero fogne di dimensioni enormi, a prescindere, con costi inarrivabili per la città».
Il sindaco intorno all’ora di pranzo fa il punto della situazione: «Ora non piove più, ma stamattina abbiamo avuto una botta eccezionale. I limiti per dichiarare un nubifragio sono 70 mm di pioggia in due ore, stamattina in un’ora e mezzo abbiamo avuto 74 mm di pioggia. Quindi non è un nubifragio, ma un super nubifragio. Sto per firmare la richiesta di dichiarazione di stato di calamità”.
Stamattina in meno di 2 ore si sono cumulati 80-90 mm; in alcuni addirittura si sono registrate punte di 130-150 mm nell’arco di 2 o 3 ore; in pieno centro storico, dove sono stati aperti i varchi ztl, si sono superati i 90 mm, gran parte dei quali raggiunti in meno di 2 ore, fra le 07:00 e le 08.30.
La notizia più tragica è arrivata dalla periferia Sud di Roma: un uomo di 32 anni, cittadino dello Sri Lanka, ha perso la vita nel seminterrato in cui abitava con la famiglia, a Castel Porziano, in zona Infernetto. I vigili del fuoco sono riusciti a salvare la moglie e i due figli. In un’altra zona, le squadre di soccorso sono alla ricerca di un altro uomo che risulta disperso.
Una città Roma già normalmente paralizzata dal traffico, specie nelle prime ore della mattina, al quale si sono aggiunti gli innumerevoli disagi causati dall’improvvisa quantità di acqua che si è riversata sulle strade.
Immediata la risposta dei vigili urbani, presenti sulle strade per soccorrere gli automobilisti in difficoltà. Chi c’era racconta di vigili e vigilesse che verificavano la funzionalità delle macchine in fila, molte delle quali in panne e costrette ad essere spinte fuori dai guadi che arrivavano anche a metà portiere.
Per non parlare poi di coloro i quali sono ricorsi ai mezzi pubblici per recarsi sui posti di lavoro: gli autobus sono stati costretti a rallentare le corse per via dei pantani sulle strade e la metro è stata addirittura chiusa.
Disagi anche per il trasporto aereo, che hanno ritardato la partenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per Pisa.
Ora che il diluvio è cessato si tirano le prime somme e arrivano notizie ben più inquetanti delle persone bloccate nel traffico e arrivate in ritardo di oltre un’ora sui luoghi del lavoro. I problemi non sono stati avvertiti solo a livello di viabilità, ma anche nelle abitazioni.
L’intervento dei Vigili del Fuoco si è reso necessario per salvare una signora bloccata con il suo bambino nella propria casa allagata. Oltre alle abitazini, l’acqua ha costretto le autorità ad evacuare anche diverse scuole. Al liceo Socrate di Roma la pioggia ha causato persino il crollo del tetto andando a colpire uno studente.
In tutto questo l’unica nota “positiva” arriva dallo stato del Tevere, che non desta preoccupazione nonostante il livello si sia alzato fin sopra alle banchine, ma solo nella zona urbana. Gli stessi tecnici della Protezione Civile escludono la possibilità di esondazione di Tevere e Aniene, pur rimanendo in allerta nelle aree dei corsi d’acqua secondari, come il Fosso di Prato Lungo a Tiburtina.
Sono stati 7mila fulmini i scaricati su Roma, secondo le rilevazioni del sistema Sirf del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (Cesi): «il temporale è nato nella notte nel nord del Lazio. In mattinata ha sviluppato una notevole intensità di fulminazione, con già 3.500 fulmini circa caduti dalle 00 alle 07 del mattino. Ha continuato a evolversi spostandosi con direzione nord-ovest – sud-est verso la città di Roma. Alle 10,40 a scaricato un totale di 6.700 fulmini al suolo», ha spiegato Marina Bernardi, responsabile del sistema, ma per fortuna non hanno causato alcun danno.
Ricordiamo infine, per chi avesse tuttora difficoltà o emergenze da segnalare, il numero verde 800 854 854 attivato dal Comune.