Il 27 luglio 2011 ha segnato l’ingresso di due nuovi ministri nel governo Berlusconi.
Nitto FrancescoPalma è il nuovo titolare della Giustizia, in sostituzione di Angelino Alfano, che si è dimesso per occuparsi a tempo pieno del Pdl, di cui è diventato segretario. Alle Politiche Comunitarie è arrivata invece Anna Maria Bernini, al posto di Andrea Ronch,i che si era dimesso a fine 2010 dopo la frattura con i Finiani.
Nitto Palma, magistrato, 61enne, è in parlamento da dieci anni, ha ricoperto diversi incarichi nell’esecutivo fra cui quello più recente di Sottosegretario al ministro dell’Interno, con Roberto Maroni. Ha anche una precedente esperienza in Via Arenula, dove dal ’94 al ’95 è stato vicecapo di Gabinetto (con il ministro Alfredo Biondi) e direttore dell’ufficio relazioni internazionali.
Ma la sua è soprattutto una carriera in Magistratura. Fra l’altro, ha subito dichiarato che una delle prime cose che farà in qualità di Guardasigilli sarà quella di dimettersi dalla Magistratura, da cui era in aspettativa per il mandato parlamentare. Un modo, spiega in un’intervista al Corriere, «per sciogliere una delle questioni che affaticano il rapporto fra politica e giustizia», oltre che una «questione di serietà».
Come magistrato, è stato giudice istruttore a Vicenza, poi sostituto procuratore a Roma per lungo tempo, dal ’73 al ’93, seguendo dunque casi di grande importanza: il processo Moro, il maxi processo alle Brigate Rosse, Gladio, Ustica. Negli anni ’90 ha ricevuto l’incarico di sostituto procuratore nazionale antimafia.
In questi giorni molti ricordano i rapporti familiari e di amicizia che lo legano a personaggi importanti: è amico di vecchia data di Cesare Previti (ex ministro della Difesa), è stato testimone di nozze di Luca Palamara, presidente dell’Anm, l’associazione nazionale magistrati.
Per lui, con la nomina si apre una pagina impegnativa, vista l’importanza dei temi legati alla giustizia nel dibattito politico e istituzionale. Il primo nodo da affrontare sarà quello del “processo lungo”, in discussione al Senato, che le opposizioni gli hanno già chiesto di fermare.
Formazione giuridica anche per Anna Maria Bernini, ovvero la nuova ministra delle Politiche Comunitarie. Avvocato, professore associato di diritto pubblico, bolognese, 46enne, è anche figlia d’arte: il padre, Giorgio Bernini, è stato ministro del Commercio Estero nel primo governo Berlusconi. E’ alla sua prima legislatura, eletta nel 2008, è stata candidata alla presidenza dell’Emilia Romagna nel 2010, perdendo contro Vasco Errani. Come avvocato è stata, fra le altre cose, il legale di Luciano Pavarotti e della moglie Nicoletta Mantovani.
Le nomine dei due ministri sono state firmate ieri dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e per oggi pomeriggio è previsto il giuramento al Quirinale.