Nobel per la pace a Internet, Negroponte (Mit) a Montecitorio

di Lorenzo Gennari

15 Gennaio 2010 14:00

Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha incontrato questa mattina a Montecitorio Nicholas Negroponte, fondatore e presidente Emerito del MediaLab del Mit

Questa mattina, il presidente del laboratorio “MediaLab” del Massachussetts Institute of Technology (Mit), Nicholas Negroponte, accompagnato da Riccardo Luna, direttore di “Wired Italia”, è stato ricevuto a Montecitorio dal presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.

La visita in Italia del fondatore della rivista americana Wired ha, come scopo principale, quello di sostenere la candidatura della Rete Internet per il premio Nobel per la Pace 2010. Il Nobel a Internet, non piu’ strano di quello dato a Obama per la pace, secondo Negroponte, se fosse davvero assegnato alla rete, andrebbe in realtà consegnato a diverse persone.

In un’intervista ad un quotidiano italiano, Negroponte cita gli inventori di Arpanet, l’antesignano di Internet, quelli del sistema World Wide Web (WWW) e del linguaggio degli “Ipertesti” (Html) e, infine, il padre dell’intelligenza artificiale, Alan Turing.

Interpellato sulla situazione italiana e soprattutto sulla possibilità di limitare in qualche modo Internet, Negroponte non ha dubbi sostenendo che si tratti di «una sciocchezza, sulla Rete non servono leggi o regole – aggiunge – occorre puntare sulla qualità della libertà, non sulla sua eliminazione».

Il presidente di Medialab interverrà questa sera alle 21 alla conferenza
“Tra Possibile e Immaginario – Dove ci porta il web?” del Festival delle Scienze 2010 (Auditorium di Roma). In quella sede, il guru del web avrà modo di argomentare le sue previsioni sulla professione del giornalista e sull’estinzione della carta stampata.

Negroponte ha infatti già espresso le sue idee sul futuro dell’informazione e, secondo la sua tesi, il web non è altro che un’evoluzione dei supporti attraverso i quali si era abituati a conoscere le notizie, ma a differenza di quelli tradizionali, dà maggiori possibilità per inchieste e commenti oltre che fornire tanti e diversi punti di vista perché, sottolinea, «non esiste una sola risposta».