Rivoluzione medici di famiglia: ecco cosa cambia

di Teresa Barone

15 Aprile 2016 09:15

Assistenza medica continua grazie ai super-ambulatori attivi dalle 8 alle 24 e 7 giorni su 7.

Studi medici attivi dalle 8 alle 24 e 7 giorni su 7 che accorpano medici di base, specialisti e guardie mediche garantendo assistenza continua ai pazienti: parte la “rivoluzione” sancita con l’atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale approvato dalla Regioni e dal Governo.

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Una collaborazione tra i medici di famiglia, le guardie mediche e i professionisti attraverso la creazione di “Aft” (Aggregazioni territoriali funzionali) già attive in alcune Regioni e destinate a diffondersi su tutto il territorio della penisola.
La principale novità riguarda la possibilità di poter ricevere assistenza tutti i giorni e a tutte le ore, anche in assenza del proprio medico di riferimento: sarà un altro membro della Aft a mettersi a disposizione del paziente accedendo ai suoi dati attraverso il computer.

«La staffetta consentirà di avere più dottori disponibili nell’arco della giornata, andando a coprire anche fasce orarie come quella dalle 8 alle 10 o nel primo pomeriggio dalle 14 alle 16, oggi meno coperte – afferma il segretario del sindacato Fimmg, Giacomo Milillo -. I medici potranno lavorare in gruppo anche senza essere fisicamente nello stesso studio.»

Se nei grandi centri urbani sarà sufficiente rivolgersi allo stesso ambulatorio al quale ci si rea solitamente, nelle piccole città ci si dovrà recare presso lo studio del medico che “collabora” con il proprio dottore. Da mezzanotte alle 8 del mattino, invece, ci si dovrà rivolgere al 118.

Per il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin si tratta di una riforma positiva e “un passo fondamentale per l’integrazione tra territorio e ospedale”, che sarà possibile anche grazie all’aumento del personale medico.

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Per  Cgil e Cgil Funzione Pubblica, tuttavia, l’eliminazione della guardia medica notturna (spostata nella fascia diurna) porterà a maggiori intasamenti di notte nei Pronto Soccorso ospedalieri.