Sopravvivere a un viaggio di lavoro con il capo

di Serena Frattini

14 Giugno 2011 12:00

Una trasferta con il proprio capo può essere una grande opportunità per guadagnare punti oppure un'esperienza che segna la fine della carriera.

Il capo ci ha convocato per accompagnarlo in una trasferta di lavoro, che sia l’ennesimo oppure il primo, il viaggio di lavoro, specialmente con il capo, deve essere sempre accompagnato da alcune buone abitudini. Come rappresentante dell’azienda, infatti, è necessario sapersi comportare e tenere a mente piccole consuetudini. Viaggiare leggeri con un bagaglio a mano è un modo sicuro per evitare spiacevoli ritardi nel ritiro delle valigie: un trolley leggero e lineare, che si muove con abilità e semplicità, fa sempre la sua figura; arrivare puntuali al check-in, muoversi con disinvoltura negli aeroporti, mostrare che si è abituati a viaggiare è anche questo un punto a favore.

La scelta degli abiti è molto importante, cercare sempre di indossare abiti sobri e adatti ai contesti che si andranno ad affrontare, da evitare un look troppo vacanziero se il viaggio non prevede meeting ufficiali ma non finire per dare un’impressione ingessata e fuori luogo con un abito invece troppo formale. È preferibile inoltre non indossare due volte lo stesso indumento durante il soggiorno lavorativo.

Anche se il viaggio prevede momenti più o meno casual o di aggregazione ludica come un brunch, una cena, un teatro, una partita a golf e via dicendo, mentre esiste un abbigliamento specifico per ognuna di queste occasioni. Il linguaggio deve rimanere sempre lo stesso: non dimenticare di essere stati scelti per rappresentare l’azienda e pertanto la professionalità linguistica è gradita in ogni occasione.

Anche nei viaggi di lavoro può capitare di trovarsi in buona compagnia e abbassare pertanto la guardia: tenere sempre a mente le buone maniere a tavola per evitare spiacevoli gaffe e non diventare la barzelletta dell’ufficio al ritorno.

Penelope Trunk, autrice di Brazen Careerist: The New Rules for Success, how to take a trip with the boss, turbulence-free, affronta il tema nel suo libro sostenendo che, durante il viaggio è preferibile portare qualche quotidiano da leggere (evitando magazines), oppure un po’ di lavoro, seppur leggero; in questo modo il compagno di viaggio non si sentirà costretto a intraprendere conversazione, qualora non ne abbia voglia.

La Trunk prosegue, se, dopo gli incontri di lavoro, il capo ha voglia di intraprendere un po’ di team building con un divertente karaoke, mai dire di no, anche se quello che si vorrebbe più al mondo è la propria camera di albergo e una voce amica al telefono. Qualora si fosse entrati in confidenza e il proprio capo avesse voglia di concludere la giornata sapendo qualche gossip aziendale, evitare sempre di accontentarlo, meglio non crearsi nemici in ufficio oppure indispettirlo.