I cambiamenti climatici hanno un impatto sulle vite di tutti ma non tutto il mondo guarda ad essi con la stessa prospettiva. La ricerca realizzata da Zurich Insurance infatti ha analizzato lo stato d’animo delle piccole e medie aziende nei confronti dei cambiamenti climatici rilevando che a seconda delle aree geografiche cambiano le preoccupazioni.
Per quanto riguarda l’Italia infatti lo stato d’allerta è molto basso. Se il 37% delle aziende non teme in alcun modo gli eventi climatici quelle che invece se ne preoccupano considerano al primo posto, per un eventuale impatto sull’azienda le forti piogge, per il 19,5% e le alluvioni, per il 18,5%. Seguono siccità e ondate di calore, temuti dal 12% forti venti e frane di fango, per il 5,5%.
=> Vai a clima e occupazione
Tra le possibili conseguenze di tali disastri sono due le cose a spaventare: l’interruzione delle attività per il 32,5% e i danni materiali per il 22,5%. In secondo piano il potenziale aumento dei costi per acqua e energia, per il 17% e l’entrata in vigore di leggi che complichino la burocrazia per il 13%.
=> Scopri il manager ambientale
Se le piccole e medie aziende nutrono tali preoccupazioni colpisce invece la mancanza di potenzialità presenti nel cambiamento climatico che invece potrebbero interessare le grandi aziende. Investimenti ed economie alternative, prevenzione e gestione del rischio, molti potrebbero essere gli sbocchi positivi di un dato negativo, eppure le aziende non sembrano cogliere tali opportunità.