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Pmi: recupero crediti agevolato nella UE

di Alessandro Vinciarelli

2 Agosto 2011 10:00

La Commissione UE propone ordinanza di sequestro conservativo per aiutare le imprese nel recupero dei crediti maturati all'interno dell'Unione Europea: coivolte un milione di Pmi l'anno per 600 mln di euro non incassati.

La Commissione Europea ha proposto di istituire un’ordinanza di sequestro conservativo su conti bancari efficace in tutta Europa, per risolvere il grave problema del recupero crediti transfrontalieri: sono 600 milioni di euro, infatti, i debiti non saldati alle imprese della Ue ogni anno. E allo stato attuale esiste solo una legislazione nazionale, che obbliga le banche a saldare un pagamento a un creditore attingendo al conto bancario di un cliente: se il saldo da recuperare si riferisce a fatture emesse in uno degli altri 27 Paesi UE spostare denaro da uno Stato membro all’altro non è affatto semplice.

Ilsequestro conservativo vuole essere solo cautelare, lasciando il denaro «dov’è fino a che un’autorità giudiziaria non avrà deciso del rimborso delle somme» ha spiegato Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia.

L’obiettivo è far diventare il recupero transfrontaliero dei crediti «semplice quanto quello nazionale», perché «ogni anno le imprese registrano perdite dovute a crediti inesigibili pari a circa il 2,6% del loro giro d’affari. È questo un punto debole del nostro mercato unico, cui dobbiamo porre rimedio rapidamente ed energicamente! Le imprese hanno bisogno di soluzioni semplici».

La situazione giuridica complessa e dispendiosa porta ogni anno circa un milione di Pmi europee a rinunciare ai crediti che spetterebbero loro di diritto. Una situazione che va a pesare sulla spinta all’internazionalizzazione delle imprese perché moltiplica i costi legati agli affari esteri.

I problemi di eventuali cause per il recupero dei crediti riguardano non solo i costi relativi all’ingaggio degli avvocati, ma anche le difficoltà linguistiche (sono ad esempio necessari dei traduttori per la documentazione) e legate alle differenze fra i diritti nazionali.

Con la nuova misura, verrebbero fornite garanzie ai creditori più solide e concrete, contribuendo a creare un clima di maggiore fiducia negli scambi all’interno del mercato unico dell’Unione europea.

L’iniziativa rientra nel programma della Commissione Giustizia per la crescita, che punta a dare vita ad uno spazio comune di giustizia dell’Unione per favorire proprio il commercio e la crescita economica del Vecchio Continente.

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