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Finanziaria 2010 con fiducia: il testo

di Noemi Ricci

17 Dicembre 2009 09:15

Sì da Montecitorio al testo della Finanziaria 2010, non più in versione light, con 247 commi che riguardano anche: Banca del Sud, acconto Irpef i bonus su ristrutturazione e ricerca

È arrivato ieri, con 307 sì, 271 no e 2 astenuti, il sì della Cameraalla fiducia sull’ articolo 2 della legge Finanziaria 2010, approvata oggi nel testo licenziato dalla Commissione Bilancio (Disegno di Legge di contabilità e finanza pubblica S.1397-B). La fiducia richiesta dal Governo è giunta nonostante il parere negativo dello stesso presidente Gianfranco Fini: «impedisce all’Aula di pronunciarsi sugli emendamenti».

I prossimi appuntamenti dell’iter di approvazione prevedono l’arrivo in Commissione Bilancio del Senato per venerdì 18 dicembre, in Aula il 21 dicembre, per poi arrivare al voto finale per martedì 22 dicembre.

Scontenta l’Associazione delle Pmi edili di Confapi (Aniem), che per voce del suo Presidente Fabrizio Marchi definisce l’attuale Legge Finanziaria «un’ulteriore occasione mancata.

A fronte delle richieste di misure urgenti, ci si trova invece davanti ad una Finanziaria che «prevede un taglio dell’8% delle risorse infrastrutturali per il 2010, mentre nel 2009 registriamo una perdita di oltre 70.000 posti di lavoro».

Ma vediamo le novità principali introdotte dai commi della Finanziaria 2010, passati dai 30 della versione light a 247, mobilitando risorse per circa 9 miliardi di euro.

Si va dallo Scudo Fiscale, che prevede risorse di circa 3,7 miliardi da utilizzare per finanziare diversi capitoli di spesa, al patto salute con parte delle risorse coperte tramite il Tfr dei lavoratori, alla Banca del Sud a sostegno delle Pmi del meridione.

Approda in Finanziaria anche la riduzione del 20% dell’acconto Irpef di novembre. Diventa inoltre più pesante il contributo da versare per avviare un’azione giudiziaria di tipo economico e viene prorogato al 2012 il bonus del 36% per le ristrutturazioni, mentre l’IVA viene fissata al 10%.

Per il bonus di ricerca industriale e di sviluppo pre-competitivo, invece, viene incrementata di 400 milioni, tra il 2010 e il 2011, la spesa per il credito d’imposta riconosciuto alle imprese.