All’estero per lavoro: redditi e tasse

Risposta di Anna Fabi

11 Ottobre 2019 15:11

Maria Rita chiede:

Mio figlio ha lavorato fino a marzo a Roma, poi si è trasferito a Londra dove ha iniziato a lavorare (da aprile). Come si dovrà comportare con la prossima dichiarazione dei redditi?

Le tasse si pagano nel paese di residenza. Il riferimento normativo è l’articolo 2, comma 2, del Dpr 917/1986, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, in base la quale:

ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile.

Il successivo articolo 3 prevede che i cittadini non residenti pagano in Italia solo le tasse relative ai redditi prodotti nel territorio dello Stato.

=> Guida fiscale per chi lavora all'estero

La cosa fondamentale, dunque, è che suo figlio trasferisca la propria residenza in Inghilterra iscrivendosi all’AIRE, l’anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero. In questo modo, potrà applicare la regola sopra descritta.

=> Residenza fiscale: evitare la doppia imposizione

Se, pur lavorando all’estero, suo figlio non sposta la residenza, la situazione è più complicata perché, in base alla legge,  deve pagare le tasse in Italia. Non c’è comunque il rischio di doppia imposizione (esclusa dagli accordi bilaterali Italia – Gran Bretagna): in questo caso, si detraggono dalle imposte italiane quelle già pagate nello stato estero (articolo 165 del TUIR). Si applica, però la tassazione italiana.

Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?

Chiedi all'esperto

Risposta di Anna Fabi