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IMU: nuove regole ed aliquote nei Comuni

di Anna Fabi

Pubblicato 13 Settembre 2023
Aggiornato 16 Novembre 2023 07:11

Verso nuove regole per l'applicazione nei Comuni delle aliquote IMU: ecco quando possono aumentare e quando si applicano quelle minime nazionali.

Con il Decreto 7 luglio 2023, il MEF ha stabilito i casi in cui i Comuni ponno diversificare le aliquote IMU, integrando le novità già previste in materia dalla Legge di Bilancio: a regime, se il Comune non delibera le aliquote e non pubblica entro il 28 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale la relativa documentazione, si applicano le aliquote minime stabilite dalla legislazione nazionale.

Vediamo  dunque con precisione tutte le norme sull’IMU previste dalla Manovra (Legge 197/2022) per le aliquote e successive disposizioni di legge.

Aliquote IMU 2024

Partiamo dalle novità generali. La più rilevante riguarda, con ogni probabilità, i poteri dei Comuni (che hanno un range di discrezionalità sulle aliquote IMU, fermi restano i minimali e i massimali stabiliti per legge). Devono stabilire le proprie aliquote con apposita delibera da pubblicare sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre dello stesso anno, e sul Portale del federalismo fiscale entro il 14 ottobre.

Entrando nello specifico del provvedimento del Ministero delle Finanze di luglio scorso, viene stabilito che il Comune può introdurre ulteriori differenziazioni per ciascuna casistica con riferimento alle condizioni individuate nell’allegato A del decreto.

Calcolo acconto e saldo IMU

Fino ad oggi, se il Comune non approvava una nuova delibera valeva quella dell’anno precedente (quindi per i contribuenti restava invariata l’IMU). In base alla modifica, invece, in mancanza di delibera valida si applicano automaticamente le aliquote minime previste dalla legislazione nazionale. Ricapitolando:

  • fino al 2023, in mancanza di nuova delibera, l’acconto IMU (entro il 16 giugno) si pagava sulla base delle aliquote dell’anno precedente e, in sede di saldo (entro il 16 dicembre) si effettuava l’eventuale conguaglio in presenza di nuova delibera;
  • per il 2024, in mancanza di delibera, l’IMU dovuta a fine anno non sarà più quella dell’anno precedente ma dovrebbe basarsi sull’aliquota minima nazionale, con la conseguenza di un saldo a conguaglio parametrato tu tali aliquote minime.

Aliquote minime nazionali IMU

L’aliquota di base dell’IMU è pari all’8,6 per mille, ma i Comuni hanno la facoltà di aumentarla fino al 10,6 per mille o di ridurre l’aliquota (anche di azzerarla). Per i fabbricati del gruppo catastale D resta invece una quota del 7,6 per mille che non può essere eliminata perché destinata allo Stato.

Aliquote IMU nazionali

Aliquote IMU 2023 nei principali Comuni

Di seguito, una panoramica delle aliquote IMU vigenti nel 2023, evidenziando le tasse sulla casa di importo maggiore e minore.

Le aliquote IMU 2023 più alte

  • Milano con aliquota IMU del 1,14‰ e importo medio di 5.175 euro l’anno;
  • Venezia con aliquota IMU dell’1,06 ‰ e importo medio di 5.190 euro l’anno;
  • Firenze con aliquota IMU del 10,6‰ e importo medio di 5.045 euro l’anno.
  • Roma con aliquota IMU del 10,6‰ e importo medio di 4.740 euro l’anno;
  • Bologna con aliquota IMU dell’1,06‰ e importo medio di 4.57o euro l’anno.

Le aliquote IMU 2023 più basse

  • Caltanissetta, con aliquota IMU 0,91% e importo medio di 940 euro l’anno;
  • Enna, con aliquota IMU 0,81% e importo medio di  865 euro l’anno;
  • Campobasso, con aliquota IMU 1,06% e importo medio di 1.130 euro euro l’anno;
  • Agrigento, con aliquota IMU 0,81% e importo medio di 872 euro l’anno;
  • Isernia con aliquota IMU 1,06% e importo medio di 1.150 euro l’anno.

Aliquote IMU 2023: la classifica

Ecco le città dove è più conveniente l’aliquota IMU sulla seconda casa

Città Aliquota IMU seconde case
L’Aquila 0.76
Gorizia 0.76
Udine 0.76
Trento 0.783
Agrigento 0.81
Brindisi 0.86
Pordenone 0.885
Rieti 0.89
Verona 0.89
Belluno 0.9
Caltanissetta 0.91
Matera 0.96
Piacenza 0.96
Ascoli Piceno 0.96
Nuoro 0.96
Terni 0.96
Vicenza 0.98
Ferrara 1.02
Padova 1.02
Lodi 1.05
Treviso 1.05
Urbino 1.05
Pescara 1.06
Catanzaro 1.06
Reggio Calabria 1.06
Napoli 1.06
Bologna 1.06
Trieste 1.06
Roma 1.06
Frosinone 1.06
Genova 1.06
Bergamo 1.06
Ancona 1.06
Campobasso 1.06
Torino 1.06
Bari 1.06
Cagliari 1.06
Sassari 1.06
Palermo 1.06
Trapani 1.06
Catania 1.06
Firenze 1.06
Siena 1.06
Livorno 1.06
Grosseto 1.06
Lucca 1.06
Bolzano 1.06
Perugia 1.06
Aosta 1.06
Venezia 1.06
Parma 1.06
Ravenna 1.06
Alessandria 1.06
Novara 1.06
Cuneo 1.06
Vercelli 1.06
Cremona 1.06
Monza 1.06
Pavia 1.06
Imperia 1.06
La Spezia 1.06
Forlì 1.06
Modena 1.06
Viterbo 1.06
Macerata 1.06
Pesaro 1.06
Isernia 1.06
Foggia 1.06
Taranto 1.06
Messina 1.06
Ragusa 1.06
Siracusa 1.06
Arezzo 1.06
Pisa 1.06
Rovigo 1.06
Benevento 1.06
Caserta 1.06
Salerno 1.06
Lecce 1.1
Potenza 1.14
Savona 1.14
Brescia 1.14
Milano 1.14

IMU 2023 per le prime case di lusso

Le città più care

  • Venezia: 3.840 euro (aliquota IMU 0,64%);
  • Firenze: 3.170 euro (aliquota IMU 0,6%);
  • Bologna: 2.572 euro (aliquota IMU 0,6%);
  • Roma: 1.900 euro (aliquota IMU o,5%);
  • Napoli: 1.940 euro (aliquota IMU 0,6%).
  • Genova: 1.500 euro (aliquota IMU 0,58%);
  • Torino: 1.400 euro (aliquota IMU 0,6%);

Le meno care

  • Agrigento: media di 800 euro, con un’aliquota dello 0,6%;
  • Caltanissetta: 540 euro con un’aliquota dello 0,4%
  • Enna: 505 euro con un’aliquota IMU dello 0,35%;
  • Trapani: 673 euro con un’aliquota dello 0,4%;
  • Palermo: 1.200 euro con un’aliquota dello 0,6%.

La classifica

Città Aliquota IMU prime case di lusso
Verona 0.35
Livorno 0.35
L’Aquila 0.37
Pordenone 0.38
Nuoro 0.38
Trento 0.4
Brindisi 0.4
Caltanissetta 0.4
Matera 0.4
Ascoli Piceno 0.4
Vicenza 0.4
Urbino 0.4
Bergamo 0.4
Trapani 0.4
Imperia 0.4
Isernia 0.4
Taranto 0.4
Siracusa 0.4
Salerno 0.4
Viterbo 0.41
Rieti 0.43
Treviso 0.45
Belluno 0.5
Roma 0.5
Terni 0.55
Genova 0.58
Pesaro 0.58
Gorizia 0.6
Udine 0.6
Agrigento 0.6
Piacenza 0.6
Ferrara 0.6
Padova 0.6
Lodi 0.6
Pescara 0.6
Catanzaro 0.6
Reggio Calabria 0.6
Napoli 0.6
Bologna 0.6
Trieste 0.6
Frosinone 0.6
Ancona 0.6
Campobasso 0.6
Torino 0.6
Bari 0.6
Cagliari 0.6
Sassari 0.6
Palermo 0.6
Catania 0.6
Firenze 0.6
Siena 0.6
Grosseto 0.6
Lucca 0.6
Bolzano 0.6
Perugia 0.6
Aosta 0.6
Venezia 0.6
Parma 0.6
Ravenna 0.6
Alessandria 0.6
Novara 0.6
Cuneo 0.6
Vercelli 0.6
Cremona 0.6
Monza 0.6
Pavia 0.6
La Spezia 0.6
Forlì 0.6
Modena 0.6
Foggia 0.6
Messina 0.6
Ragusa 0.6
Arezzo 0.6
Pisa 0.6
Rovigo 0.6
Benevento 0.6
Caserta 0.6
Lecce 0.6
Potenza 0.6
Savona 0.6
Brescia 0.6
Macerata 0.65
Milano 0.68

Nuove esenzioni IMU 2023

Se l’immobile è abusivamente occupato, il proprietario non è tenuto a pagare l’IMU 2023 purché sia stata validamente presentata denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva: questa fattispecie viene aggiunta alle altre cause di esenzione previste dal comma 759 della legge 160/2019 ma richiede che il contribuente inoltri preventivamente comunicazione al Comune su tale requisito per esercitare il diritto all’esenzione.

Altre esenzioni IMU 2023

La Manovra 2023 ha previsto la proroga delle esenzioni per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e per quelli successivi al 24 agosto 2016 nell’Italia centrale (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria).

Infine, nuova disciplina IMU in Friuli Venezia Giulia, dove la tassa sugli immobili diventa ILIA (Imposta Locale Immobiliare Autonoma): per quanto riguarda gli immobili d’impresa, questa nuova imposta – che nella Regione prende il posto dell’IMU – è deducibile ai fini IRPEF e IRES, ma non dall’IRAP. Sostanzialmente, è la stessa regola che si applica all’imposta municipale sugli immobili.