Tratto dallo speciale:

IMU 2023: cambiano le regole per le aliquote

di Barbara Weisz

Se il Comune non delibera per tempo le aliquote IMU, allora si applicano quelle minime nazionali: novità in Manovra 2023 per l'imposta sugli immobili.

Non solo nuove esenzioni IMU ma anche nuove regole per le aliquote dal 2023: se il Comune non le delibera e pubblica entro il 14 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale, si applicano le aliquote minime stabilite dalla legislazione nazionale. Sono alcune delle novità per la tassa sugli immobili in Legge di Bilancio, che proroga anche alcune esenzioni, come quella per i fabbricati interessati dagli eventi sismici.

Vediamo  dunque con precisione tutte le norme sull’IMU previste dalla Manovra (Legge 197/2022).

Aliquote IMU per il 2023

Partiamo dalle novità. La più rilevante riguarda, con ogni probabilità, i poteri dei Comuni (che hanno un range di discrezionalità sulle aliquote IMU, fermi restano i minimali e i massimali stabiliti per legge). Devono stabilire le proprie aliquote con apposita delibera da pubblicare sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre dello stesso anno, e sul Portale del federalismo fiscale entro il 14 ottobre.

Calcolo acconto e saldo IMU

Ebbene, fino a quest’anno se il Comune non approvava una nuova delibera valeva quella dell’anno precedente (quindi per i contribuenti restava invariata l’IMU). In base alla modifica, invece, in mancanza di delibera valida, si applicano automaticamente le aliquote minime previste dalla legislazione nazionale.

Attualmente, in mancanza di nuova delibera l’acconto IMU (entro il 16 giugno) si paga sulla base delle aliquote dell’anno precedente e, in sede di saldo (entro il 16 dicembre) si effettua l’eventuale conguaglio in presenza di nuova delibera.

Per il 2023, invece, visto che in mancanza di delibera l’IMU dovuta non sarà più quella dell’anno precedente, è possibile che cambi anche il meccanismo di calcolo dell’acconto (che potrebbe basarsi sull’aliquota minima nazionale e non su quella dell’anno prima non più valida). Dunque, bisogna capire quali saranno con precisioni i dettagli applicativi della nuova regola.

Nuove esenzioni IMU

Se l’immobile è abusivamente occupato, il proprietario non è tenuto a pagare l’IMU 2023 purché sia stata validamente presentata denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva: questa fattispecie viene aggiunta alle altre cause di esenzione previste dal comma 759 della legge 160/2019 ma richiede che il contribuente inoltri preventivamente comunicazione al Comune su tale requisito per esercitare il diritto all’esenzione.

Altre esenzioni

La Manovra 2023 ha previsto la proroga delle esenzioni per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e per quelli successivi al 24 agosto 2016 nell’Italia centrale (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria).

Infine, nuova disciplina IMU in Friuli Venezia Giulia, dove la tassa sugli immobili diventa ILIA (Imposta Locale Immobiliare Autonoma): per quanto riguarda gli immobili d’impresa, questa nuova imposta – che nella Regione prende il posto dell’IMU – è deducibile ai fini IRPEF e IRES, ma non dall’IRAP. Sostanzialmente, è la stessa regola che si applica all’imposta municipale sugli immobili.