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Professionisti e PA: rivalsa IVA senza split payment

di Francesca Vinciarelli

1 Dicembre 2014 10:00

Gli emendamenti alla Legge di Stabilità sullo split payment introducono novità per la rivalsa IVA da parte dei professionisti che lavorano con la PA: i dettagli.

I professionisti che lavorano per la Pubblica Amministrazione prestando servizi assoggettati a ritenuta IRPEF continueranno a esercitare nei confronti degli enti pubblici la rivalsa dell’IVA, poiché per esse non è prevista l’applicazione dello “split payment”.

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Split payment

Si tratta del meccanismo IVA introdotto con la Legge di Stabilità 2015 per le forniture alla PA che, con l’obiettivo è di combattere l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), prevede il pagamento al cedente o prestatore del corrispettivo contrattuale al netto dell’IVA. In sostanza l’imposta viene versata all’Erario dal soggetto pubblico, con modalità da determinare con l’emanazione di uno specifico decreto attuativo del MEF, e i soggetti che effettuano prevalentemente operazioni con la PA devono poi richiedere il rimborso dell’eccedenza detraibile ai sensi dell’articolo 30, comma 2 del DPR 633/1972, trovandosi in costante eccedenza di credito IVA a causa del mancato introito dell’imposta sulle operazioni attive.

=> Legge di Stabilità 2015: le novità IVA

Emendamenti al Ddl Stabilità

Gli emendamenti alla Legge di Stabilità 2015 approvati in Commissione Bilancio alla Camera prevedono che:

  • lo split payment non si applichi ai compensi delle prestazioni di servizi assoggettati a ritenuta IRPEF;
  • i soggetti che effettuano operazioni sottoposte al meccanismo abbiano diritto al rimborso prioritario del relativo credito IVA.

=> IVA: nuove aliquote e regole

Applicazione del meccanismo

Da sottolineare che per l’applicazione dello split payment, rappresentando una deroga alle regole ordinarie IVA, è necessaria l’autorizzazione del Consiglio UE.