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Professionisti e PA: rivalsa IVA senza split payment

di Francesca Vinciarelli

Gli emendamenti alla Legge di Stabilità sullo split payment introducono novità per la rivalsa IVA da parte dei professionisti che lavorano con la PA: i dettagli.

I professionisti che lavorano per la Pubblica Amministrazione prestando servizi assoggettati a ritenuta IRPEF continueranno a esercitare nei confronti degli enti pubblici la rivalsa dell’IVA, poiché per esse non è prevista l’applicazione dello “split payment”.

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Split payment

Si tratta del meccanismo IVA introdotto con la Legge di Stabilità 2015 per le forniture alla PA che, con l’obiettivo è di combattere l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), prevede il pagamento al cedente o prestatore del corrispettivo contrattuale al netto dell’IVA. In sostanza l’imposta viene versata all’Erario dal soggetto pubblico, con modalità da determinare con l’emanazione di uno specifico decreto attuativo del MEF, e i soggetti che effettuano prevalentemente operazioni con la PA devono poi richiedere il rimborso dell’eccedenza detraibile ai sensi dell’articolo 30, comma 2 del DPR 633/1972, trovandosi in costante eccedenza di credito IVA a causa del mancato introito dell’imposta sulle operazioni attive.

=> Legge di Stabilità 2015: le novità IVA

Emendamenti al Ddl Stabilità

Gli emendamenti alla Legge di Stabilità 2015 approvati in Commissione Bilancio alla Camera prevedono che:

  • lo split payment non si applichi ai compensi delle prestazioni di servizi assoggettati a ritenuta IRPEF;
  • i soggetti che effettuano operazioni sottoposte al meccanismo abbiano diritto al rimborso prioritario del relativo credito IVA.

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Applicazione del meccanismo

Da sottolineare che per l’applicazione dello split payment, rappresentando una deroga alle regole ordinarie IVA, è necessaria l’autorizzazione del Consiglio UE.