Pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze i dati relativi all’Osservatorio sulle partite IVA aggiornati al mese di maggio 2014 che rivelano un boom di aperture nel nuovo Regime dei Minimi: delle 43.643 posizioni aperte il 26,5% ha aderito al regime fiscale di vantaggio. Rispetto allo scorso anno c’è stato un calo di aperture pari al -6,9%. I dati rilevati dal consueto report del MEF fa riferimento alle aperture delle nuove partite IVA di imprese e professionisti comunicate all’Amministrazione finanziaria attraverso i modelli AA7 (soggetti diversi dalle persone fisiche) e AA9 (imprese individuali e lavoratori autonomi) e inserite nelle banche dati dell’Anagrafe tributaria.
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Regime dei Minimi
Il 26,5% delle nuove partite IVA (11.584 unità) ha aderito al regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, il nuovo Regime dei Minimi, che prevede una tassazione sostitutiva con aliquota del 5% ed esonera dal pagamento di IVA e IRAP.
Natura giuridica
Ad aprire il 73,3% delle 43.643 nuove posizioni sono state persone fisiche, il 19,9% società di capitali, il 6% società di persone e lo 0,8% non residenti o appartenenti ad altre forme giuridiche. Ad aprire una partita IVA come persona fisica sono nel 64,6% dei casi uomini, nel 48,6% giovani fino a 35 anni (-11,4% rispetto a maggio 2013) e per il il 34,6% a persone di età compresa tra 36 e 50 anni.
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Ripartizione territoriale
Il Nord è la parte d’Italia nella quale si è concentrato, per il mese di maggio, il maggior numero di aperture di partite IVA pari al 41,5%, contro il 29,3% del Centro e il 35,8% del Sud e delle Isole. È però la Sicilia che fa registrare l’aumento maggiore rispetto a maggio 2013, pari al +4,9%, mentre le regioni che fanno registrare il calo maggiore sono il Molise (-21,4%) e la provincia autonoma di Bolzano (-23,3%).
Settore produttivo
Il 23,9% delle nuove partite IVA di maggio risulta attivo nel settore del commercio, contro il 13,1% delle attività professionali ed il 10,4% dell’agricoltura. A crescere, rispetto all’anno precedente, sono soprattutto le nuove partite IVA attive nei servizi di informazione e comunicazione (+3,7%) e nel trasporto e magazzinaggio (+3,3%), mentre si evidenziano flessioni nei settori delle attività finanziarie (-41,2%), delle attività immobiliari (-13%), delle attività professionali scientifiche e tecniche (-9,5%) e delle costruzioni (-9,1%).