La battaglia per le imminenti elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 si sta svolgendo soprattutto sul terreno dei temi fiscali e, oltre all’IMU, le proposte si concentrano anche sul taglio delle tasse e sulla riforma delle aliquote IRPEF.
Vediamo, dunque, quali sono i programmi dei diversi partiti su questo delicato fronte, tra annunci programmatici e ipotesi dell’ultima ora.
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Riforme IRPEF 2013
Il PDL propone invece una semplificazione estrema dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Prima si ipotizzava di ridurre le aliquote solo a due: 22% e 33%. Nelle ultime ore, invece, secondo indiscrezioni, sembra che si stia pensando di ridurre l’aliquota massima al 35% (contro l’attuale 43%).
Il PD punta a semplificare l’IRPEF, abbassando il limite per lo scaglione più basso di 3 punti percentuali (ovvero portandolo al 20%) e andando a ritoccare quello più alto.
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La lista del premier uscente Mario Monti propone invece, in via ufficiale, una riduzione della pressione fiscale con un taglio IRPEF a partire dal 2014, con gli scaglioni più bassi come priorità, ovvero quelli relativi ai redditi medio-bassi: quelli fino a 15mila e fino a 28mila euro, che potrebbero essere ridotti di un punto percentuale. Niente tasse invece, come avviene già ora, in caso di redditi inferiori ai 10mila euro l’anno.
L’obiettivo dichiarato è di “ridurre il gettito IRPEF di 15,5 miliardi di euro in cinque anni, portando il rapporto tra gettito e Pil al 2%, anche per sostenere i consumi”.
Meno definite le proposte di Rivoluzione civile e Movimento Cinque Stelle che lamentano l’eccessivo peso fiscale in Italia ma non esplicitano un piano concreto.
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Per alcuni molte di queste proposte si non saranno davvero realizzabili e sono un puro slogan elettorale, perché in Italia la spesa pubblica è troppo alta perché la pressione fiscale possa realmente essere alleggerita in maniera sostanziale.