Spese scaricabili per professionisti in regime forfettario

Risposta di Barbara Weisz

Pubblicato 12 Dicembre 2017
Aggiornato 24 Gennaio 2023 12:12

Federica chiede:

Sono iscritta all’albo dei biologi e sono intenzionata ad aprire Partita IVA il prossimo mese di gennaio, usufruendo del regime forfettario 2018 con la finalità di esercitare la professione di biologa nutrizionista in uno mio studio privato. Sono a conoscenza che il regime “forfettizza” i costi sostenuti e permette di portare in deduzione solo i contributi previdenziali; ma nel momento in cui acquisto strumentazione o software inerenti la mia attività ho comunque diritto a scaricare (detrarre) l’IVA del 22% per i beni strumentali acquistati?

No, il costo di beni su cui lei paga l’IVA non è detraibile, perché come lei giustamente ricorda il regime forfettario prevede l’aliquota fiscale fissa da applicare al fatturato, calcolato in base a un meccanismo preciso che non prevede detrazioni. L’unica eccezione è determinata dai contributi previdenziali, che sono l’unica voce deducibile.

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Nel momento in cui pianifica acquisti in strumentazione o software, tenga anzi presente che la permanenza nel regime forfettario è condizionata anche a un tetto di valore dei beni strumentali, che non può superare i 20mila euro.

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Ecco come si calcolano le imposte con il regime forfettario. Per un professionista, come nel suo caso, il tetto di reddito annuale è pari a 30mila euro. Per calcolare l’imponibile deve moltiplicare il reddito per il coefficiente corrispondente alla categoria dei professionisti, che è il 78%. A questo punto, l’unica voce che può detrarre è quella relativa ai contributi previdenziali. Ottiene così l’imponibile netto, al quale applica l’aliquota del 15% per calcolare l’imposta.

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Risposta di Barbara Weisz