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ISEE: calcolo giacenza media sul conto

di Alessandra Caparello

Pubblicato 29 Settembre 2015
Aggiornato 10 Ottobre 2022 11:04

ISEE: guida al calcolo della giacenza media su conti bancari e postali, per il rilascio della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

La riforma 2015 ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) ha introdotto nuovi modelli di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) ai fini delle prestazioni e servizi di Welfare, nonché nuovi parametri per il calcolo finale, tra cui la giacenza media sul conto corrente.

Vediamo come ottenere quest’informazione o calcolarla da sé.

Calcolo giacenza media e saldo ai fini ISEE

Dal 1 gennaio 2015, per il rilascio della DSU, i contribuenti devono dichiarare saldo e giacenza media (importo medio che un correntista ha depositato sul proprio conto postale o bancario). Nel Quadro FC.2, prima sezione, vanno indicati:

  • depositi e conti bancari e postali (dopo aver indicato il tipo di rapporto finanziario detenuto);
  • ammontare del saldo contabile attivo.

Per il calcolo della giacenza media si devono sommare tutte le singole giacenze giornaliere e dividere il risultato ottenuto per 365, a prescindere da quanti giorni il conto sia stato aperto effettivamente. Inoltre, secondo una circolare ABI, le banche devono indicare i dati sulla giacenza media nell’ estratto conto trimestrale.

=> Riforma ISEE: guida e FAQ

Compilazione DSU con i dati patrimoniali

Una volta calcolata la giacenza media, si può compilare il Modello FC.1 – Quadro FC2. Patrimonio mobiliare con le seguenti voci:

  • giacenza conto bancario e postale (saldo contabile attivo al lordo degli interessi, al 31 dicembre);
  • titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati (valore nominale delle consistenze al 31 dicembre);
  • azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (OICR) italiani o esteri (valore risultante dall’ultimo prospetto redatto dalla società di gestione al 31 dicembre);
  • partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati, non regolamentati o di società non azionarie;
  • somme di denaro o beni non relativi all’impresa, affidate ad un gestore patrimoniale;
  • strumenti e rapporti finanziari, polizze assicurative sulla vita e/o di capitalizzazione, fatta eccezione per i contratti di assicurazione sulla vita misti, non riscattabili al 31 dicembre;
  • patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria; rimanenze finali e costo dei beni ammortizzabili se in contabilità semplificata.