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Ecobonus 110%: ipotesi proroga e correttivi

di Anna Fabi

15 Settembre 2020 17:49

Superbonus strutturale, scelta certificatore al committente, verifica congruità agli ordini: proposte e richieste sull'Ecobonus 110.

Il Superbonus al 110% ha risvegliato il settore efficientamento energetico e costruzioni: l’incentivo, previsto in via sperimentale fino al 31 dicembre 2021, sarà probabilmente prorogato per un ulteriore triennio con la prospettiva di diventare nel tempo una misura permanente.  Nel frattempo, è importante che sia il committente a nominare il professionista che effettua i controlli necessari. Sono le principali osservazioni formulate dagli architetti sulla nuova agevolazione al 110% introdotta dal decreto Rilancio (articolo 119 dl 34/2020).

Sono osservazioni formulate dagli architetti sulla nuova agevolazione al 110% introdotta dal decreto Rilancio (articolo 119 dl 34/2020). I quali ritengono fondamentale che il superbonus 110% assuma carattere strutturae «come sembra anche essere l’orientamento del Governo».

Dunque, questa è la prima richiesta, presentata nel corso di un convegno dedicato proprio al Superbonus 110% e sulla quale si registra in effetti un orientamento positivo da parte del Governo. «L’intenzione – ha dichiarato Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio – è quella di utilizzare le risorse del Recovery Fund per prorogare ulteriormente la misura e dare così modo a cittadini e imprese di usufruirne maggiormente».

L’auspicio di Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, è che la misura possa trasformarsi «in tanti progetti di qualità anche architettonica: quella qualità che genera plusvalore non solo all’edificio oggetto di intervento, ma anche all’ambiente circostante contribuendo ad offrire un volto nuovo anche ad anonime periferie degradate».

Nel frattempo, da parte della categoria arrivano altre richieste, relative all’applicazione della misura in vigore.

  • Selezione del professionista certificatore da parte del committente e non dell’impresa di costruzioni o dell’istituto bancario finanziatore, per tutelarne la funzione di terzietà.
  • Congruità delle parcelle verificata dagli Ordini professionali territoriali.
  • Protocollo con i principali enti erogatori per non superare il 10%, eccedente il 100%, come corrispettivo per le loro prestazioni.