Qualcuno si ricorda per caso qual è l’opinione del ragionier Fantozzi sulla Corazzata Potemkin? Beh, il binomio fra cinema e vita da ufficio, con tanto di battute celebri, viene proposto in queste sere a Milano grazie a un’iniziativa del Comune. Una rassegna di film (18-21 ottobre) dedicati al modo in cui il cinema italiano ha rappresentato la vita dietro a una scrivania. L’iniziativa “Cinema in ufficio” onora in primis i 50 anni di un film cult di questo filone, “Il posto”, di Ermanno Olmi, uscito nelle sale nell’autunno del ’61.
Dal colloquio di lavoro milanese del film di Olmi al burbero capoufficio di un’azienda napoletana: il programma della serata di inaugurazione prevede infatti anche un appuntamento con Totò e Peppino De Filippo, Aroldo Tieri, Alberto Lionello e Lia Zoppelli in “Chi si ferma è perduto” di Sergio Corbucci.
Il 19 ottobre si passa agli anni ’70. In prima serata, “Un borghese piccolo piccolo” di Mario Monicelli, con un indimenticabile Alberto Sordi. A seguire, Paolo Villaggio in Fantozzi, il primo della lunga serie di libri e film dedicato al ragioniere più famoso d’Italia (quindi non il “Secondo tragico Fantozzi” della battuta celebre sul film di Eizenstein), per la regia di Luciano Salce.
Il programma di giovedì 20 ottobre inizia negli anni ’80 con “Impiegati” di Pupi Avati e prosegue nel decennio seguente con una puntata nella filmografia internazionale: “Clockwathers, impiegate a tempo determinato”, della regista americana Jill Sprecher, che vinse il Festival di Torino del ’97 con la storia di quattro impiegate di una grande azienda americana.
Infine venerdì, 21 ottobre, serata finale dedicata a due repliche: quella del film di Olmi, “Il Posto” e un secondo spettacolo a sorpresa.
Appuntamento al cinema Gnomo con “Cinema in ufficio“.