Sono arrivati nel weekend i risultati dell’indagine condotta da Bankitalia sulle imprese italiane nei primi mesi del 2010 e riferita all’anno 2009 che si conferma l’anno più nero della crisi economica. Il fatturato a fine dello scorso anno si è infatti assestato al -8% in termini reali rispetto all’anno precedente, al -11,6% per l’industria e al -4,6% per i servizi.
Per il 2010 però, stando alle aspettative delle imprese, è prevista una lieve ripresa delle vendite attesa all’1,9%.
Segno meno anche per l’occupazione, che fa registrare una flessione del -2% (-2,6% per l’industria e -1,3% per i servizi).
Male anche le previsioni per il 2010, anno per il quale si attende un calo dei posti di lavoro del -1,5%.
Non va meglio la situazione dell’accesso al credito, diminuiscono le imprese che ricorrono all’autofinanziamento e aumentano quelle che ricorrono alle fonti di finanziamento esterne, ma il 20% delle imprese italiane ha segnalato ad ottobre 2009 un inasprimento delle condizioni debitorie in essere e il 7,7% ha dichiarato di aver ricevuto addirittura richieste di rimborso anticipato del debito.
Nel 2009 le imprese che facevano registrare un utile di esercizio è sceso dal 59,2% del 2008 al 52,6% del 2009, mentre sono aumentate le imprese in perdita al 30,7% contro il 22,9% del 2008.
Dati non incoraggianti quelli di Bankitalia che confermano la situazione difficile descritta dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha rilevato per il 2009 la più grave caduta del Pil degli ultimi anni.
Secondo l’associazione la situazione del tasso di occupazione unita all’aumento della Cassa Integrazione, al blocco degli aumenti contrattuali per milioni di lavoratori e agli effetti della Manovra Governativa (aumenti delle tariffe dei servizi pubblici e delle tasse locali, che porterà ad una forte diminuzione del potere di acquisto) avrà effetti disastrosi anche nel 2010.