Le retribuzioni nel mercato del lavoro IT sono cresciute nel 2009 del 2-3%, soprattutto per i dipendenti con contratto del Terziario. Crollano invece le tariffe professionali, penalizzate dalla crisi e dal conseguente taglio dei budget aziendali.
Questi i primi dati, appena diffusi, dell’Osservatorio Assintel sui profili professionali nell’IT, che evidenziano anche la “migrazione verso la Pmi” e indici di occupazione a +1,2%.
Premiate soprattutto le figure atipiche (14%) – in conseguenza di una crisi che invita al “precariato” – secondo i dati, che indicano stipendi in crescita (al Nord fino a +18% rispetto al Sud) e soprattutto se le figure IT sono impiegate in imprese non operanti direttamente nell’Information Technology (+5-9%).
In realtà, però, i dati positivi sugli incrementi in busta paga sono solo frutto del rinnovo dei contratti nazionali.
Le note dolenti riguardano le figure professionali: -15% per i capi progetto (538 €/giorno) e -7% per i programmatori (256 €/giorno). Stesso discorso per i consulenti (-11,2% in riferimento a incarichi presso grandi aziende).
I dati sono il frutto dell’analisi congiunta dell’Osservatorio Assintel con IDC (indagine retributiva delle aziende IT), Osservatorio sulle tariffe professionali IT, OD& (retribuzioni dei profili IT nel mercato) e AICA, che ha analizzato le figure professionali in base allo standard europeo EUCIP.
A rischio, dunque, il valore aggiunto offerto dal “fattore umano“. «Nel perimetro del CCNL del Terziario occorre stabilire una cornice che includa le esigenze specifiche del settore ICT, diventando catalizzatore per l’inquadramento omogeneo dei dipendenti di tutte le aziende che operano nel settore», ha chiesto a gran voce Giorgio Rapari, Presidente di Assintel.
A margine della Tavola Rotonda odierna, in cui sono stati resi noti i dati – presenti Francesco Rivolta, Presidente Commissione Lavoro Confcommercio, Marco Rossi, Funzionario Filcams/CGIL Nazionale Settore IT e Gianni Rodilosso, Segretario Nazionale UILTuCS/UIL – l’invito chiave è stato «un focus bilaterale sulla formazione delle competenze, che si lega inscindibilmente alla valorizzazione – anche economica – dei talenti».
«È tempo di ridiscutere le modalità attraverso le quali i fondi interprofessionali come FOR.TE erogano la formazione finanziata, per poter offrire alle micro e piccole imprese dei voucher formativi da spendere secondo le loro esigenze».