Cala la fiducia nelle imprese manifatturiere

di Marianna Di Iorio

28 Marzo 2007 11:00

Secondo l'inchiesta mensile dell'Istituto di studi e analisi economica (Isae), cala la fiducia nelle imprese manifatturiere mentre aumenta nel settore dei servizi

Cala a marzo la fiducia delle imprese manifatturiere a causa dei giudizi meno favorevoli sull’andamento degli ordini e ad un lieve accumulo di scorte di magazzino, mentre cresce quella nei confronti dei servizi di mercato.

Si tratta questo di un quadro delineato dalla consueta inchiesta Isae (Istituto di studi e analisi economica), che ogni mese pubblica i valori relativi all’andamento delle imprese.

In particolare, l’indagine, condotta dal 5 al 19 marzo su un campione di 4 mila imprese, rileva, per quanto riguarda le imprese manifatturiere, un calo nell’indice della produzione industriale (calcolato con base 2000=100), che passa dal 95,5 di febbraio a 94,9 di marzo.

Il calo registrato non è diffuso all’intero territorio nazionale: la fiducia peggiora nel Mezzogiorno (scendendo da 97,6 a 95,2), rimane stabile a 95,2 nel Nord Ovest e sale nel Nord Est e nel Centro (rispettivamente da 93,5 a 93,8 e da 97,6 a 98,7). Si stabilizza, invece, su valori elevati il rapporto tra i prezzi di esportazione e i prezzi interni, mentre scende la pressione concorrenziale dei paesi europei diversi da Germania, Francia e Regno Unito.

L’indice per il settore dei servizi, invece, sale da 34 dello scorso mese a 46 del mese di marzo. Una crescita che interessa, in maniera omogenea, sia il livello settoriale sia il livello territoriale.

Per quanto riguarda il livello settoriale, nei servizi alle famiglie l’indice passa da 39 a 54, nei servizi finanziari passa da -18 a 15 mentre in quelli alle imprese da 31 a 40. Se si considera il territorio, la fiducia sale da 29 a 36 nel Nord Ovest, da 17 a 28 nel Nord Est, da 46 a 60 nel Centro Italia e da 42 a 67 nel Mezzogiorno.

Ad ogni modo, l’Isae prevede per il biennio 2007-2008 la fine della “crescita zero” delle imprese italiane e il ritorno di un mercato economico dinamico.