Il Piano anticrisi del Governo entra in una nuova fase operativa, dopo l’intesa dei giorni corsi sul pacchetto incentivi.
Per la cosiddetta “fase 3” del Piano, tuttavia, il Governo ha attinto al Fondo FAS (Fondo aree sottoutilizzate) per 3,7 mld, e dai fondi rimasti inutilizzati della Legge 488 sugli incentivi per 1,2 mld.
In pratica, i 7,2 miliardi di euro, che andranno ad unirsi ai fondi previsti per il biennio 2009-2010 per gli ammortizzatori sociali in linea con la riforma avviata già con il decreto legge anti-crisi, sono il frutto non solo dello stanziamento di nuove risorse ma anche della riprogrammazione dei vecchi fondi.
Un’operazione, qeust’ultima, accolta con rammarico dai decisori regionali, tra cui il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che ha così commentato: «Si tratta di quasi 4 miliardi che cancellano numerosi progetti di investimento per le infrastrutture e l’economia. Resta l’assurdo che per finanziarie l’emergenza l’Italia si mangia risorse destinate allo sviluppo»
Dei 4,9 mld riprogrammati dal Cipe, almeno 3,2 dovranno essere destinati al Sud, prorpio per i vincoli relativi al FAS. Anche se così facendo rimarrà scoperta gran parte dell’area Centro-Nord.
Di fatto, entro i prossimi giorni il Cipe riprogrammerà gli oltre 25 miliardi della quota nazionale del FAS, ma dovrà creare anche un nuovo fondo per la ricerca e la competitività, in cui dovrebbero confluire circa 7 miliardi di rsorse, tra nuove e già esistenti.