L’impatto della crisi economica sulle imprese è sempre più drammatico: i dati della ricerca realizzata da Ernst & Young, “Opportunità nelle Avversità“, mostra i segni evidenti di una congiuntura che grava anche e soprattutto su lavoratori e dipendenti d’azienda.
Le imprese hanno bisogno di tagliare sui costi e risparmiare risorse per il prossimo futuro. Così, vista la sfiducia delle banche che non favoriscono a sufficienza l’accesso agevolato al credito, due imprese su tre hanno deciso di ridurre il personale per abbattere i costi interni.
In base ai dati dello studio, circa l’80% delle 350 aziende a campione afferma di aver intrapreso una strategia mirata per razionalizzare la spesa, il 66% ha attuato un piano di riduzione del personale e il 50% ha ridotto i budget IT.
I problemi di bilancio vengono anche innescati da mancati o ritardati pagamenti da parte dei propri clienti, siano essi aziende private che pubbliche, le quali tra l’altro in Europa sono tra le più lente a saldare il conto. Ricordiamo che in Italia il ritardo nei pagamenti grava sulle imprese per ben 10 mld di euro l’anno.
Il 60% del campione ha dichiarato che dal periodo di inizio della crisi la fiducia creditizia sui propri clienti ha registrato un calo sostanziale. I dati di una ricerca Euler Hermes sottolineano che sono oltre 200 mila le aziende insolventi nel 2009.
Tutto come da copione, affermano gli esperti. In un momento di crisi la prima contromisura è quella di tagliare risorse e cercare il risparmio per una sopravvivenza nel breve periodo.
Basti guardare cosa avviene nelle grandi imprese come Yahoo! e Google, anch’esse costrette a rivedere i propri investimenti.
Tuttavia, questa fase di stasi non potrà durare a lungo e i piani di crescita attraverso gli investimenti saranno la naturale soluzione per riavviare l’economia.