Politica economica delle PMI laziali

di Marianna Di Iorio

Pubblicato 1 Febbraio 2007
Aggiornato 25 Settembre 2013 12:58

Un'indagine di Federlazio rivela la politica economica ed estera adottata dalle PMI del Lazio nel secondo semestre del 2006

Federlazio, associazione per le piccole e medie imprese del Lazio, pubblica oggi i risultati di un’indagine congiunturale su 350 tra piccole e medie imprese del Lazio condotta nel secondo semestre del 2006.

Secondo quanto emerge dalla ricerca c’è una linea di continuità con la politica economica ed estera intrapresa dalle aziende nel primo e nel secondo semestre del 2006. In particolare, per quel che concerne gli ordinativi totali ricevuti dalle imprese, il saldo totale (ossia la differenza tra risposte con valenza positiva e risposte con valenza negativa) è rimasto stabile rispetto al primo semestre del 2006 mentre per gli ordini ricevuti si è ridotto il valore sul mercato estero. Il saldo, invece, è aumentato di nuovo sul fatturato totale per rimanere poi stabile per la produzione.

Continuando con l’analisi dei dati

  • il 68,6% delle imprese ha dichiarato di aver effettuato investimenti, mentre il 31,4% ha affermato il contrario;
  • le attese sugli ordinativi totali per il prossimo semestre sono ottimistiche in quanto il saldo passa da +26 a +39, però solo sul mercato interno e non sul mercato estero;
  • nei prossimi 6 mesi del 2007 il 21,4% delle imprese esprime l’intenzione di ampliare il proprio organico, mentre il 36,6% vuole investire.

Gli ordinativi totali, in particolare, sono cresciuti nel settore informatico e del legno, mentre sono diminuiti nel settore chimico.

Secondo Massimo Tabaccheria, Presidente di Federlazio, che ha illustrato in un documento i risultati dell’indagine, il quadro delineato per le piccole e medie imprese è confortante, soprattutto se si guarda ad un orientamento per il futuro complessivamente ottimistico. Ma, aggiunge Tabaccheria, i risultati sono stati raccolti fino a Dicembre 2006 quando ancora non erano stati definiti i contenuti della finanziaria regionale e di quella nazionale. Le PMI, quindi avranno modo di confrontarsi con una diversa realtà.