Gli italiani che utilizzano l’informatica per motivi di lavoro sono circa 10 milioni, la maggior parte dei quali in ambito Pmi. Eppure, sono ancora molti i passi da compiere per un pieno sfruttamento delle sue potenzialità.
secondo un recente studio AICA-Bocconi, è stata stimata una perdita media annua di ben 15,6 miliardi di euro causata proprio dalla scarsa familiarità con il computer e le sue applicazioni. Di contro, investire anche poche centinaia di euro a persona per la formazione in azienda potrebbe portare a guadagni di efficienza per 2 miliardi di euro.
Per colmare questa lacuna, nei giorni scorsi è stato siglato un’accordo tra AICA – Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico – e FAPI – Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione Continua nelle Pmi (Confapi, Cgil, Cisl, Uil) – per progetti di formazione continua e professionale riguardanti l’informatica alle piccole e medie imprese.
D’ora in poi sarà dunque più facile, per le Pmi italiane che aderiscono al Fondo, chiedere un finanziamento che copra le spese per far conseguire ai dipendenti le certificazioni europee di abilità e competenze ICT (Patente del Computer ECDL, per i comuni utilizzatori, e EUCIP, per chi lavora come specialista informatico).
L’intesa mira dunque a stimolate l’innovazione nelle Pmi, fornendo un aiuto concreto nel facilitare l’introduzione di nuove tecnologie e lo sviluppo delle competenze informatiche del personale attraverso programmi di formazione continua.