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Riforma Pensioni, APe Social più flessibile

di Barbara Weisz

Pubblicato 3 Marzo 2017
Aggiornato 6 Marzo 2017 11:32

APe social per precari, franchigia per lavori gravosi, pensione più semplice per precoci: negoziato tra governo sindacati sulla Riforma Pensioni fase 2.

Accesso più facile all’APe Social per disoccupati, usuranti e precoci: questi i temi al centro dell’incontro (1 marzo) fra Governo e sindacati sulla Riforma Pensioni in vista dei decreti attuativi, la cui emanazione risulta in ritardo (previsti entro il 2 marzo) ma si spera in tempo per partire con l’anticipo pensionistico a maggio.

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Requisiti APe

I sindacati chiedono di estendere l’APe Social ai disoccupati dopo un contratto a termine e non solo se il rapporto di lavoro si è interrotto per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale tramite procedura di conciliazione obbligatoria. Significa che, al momento, nel caso dei contratti a termine, questa possibilità di pensione anticipata è accessibile solo se il rapporto di lavoro viene risolto prima della scadenza (per licenziamento o per uno degli altri motivi sopra esposti).

C’è in questo senso una precisa richiesta dei sindacati, ancora oggetto di trattativa. Non sembra invece ci siano margini per estendere l’anticipo pensionistico a carico dello Stato ad autonomi e parasubordinati.

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Altro paletto di cui si discute, i tre mesi minimo dal termine degli ammortizzatori sociali (ad esempio, la NASpI) per avere i requisiti di accesso all’APe, periodo durante il quale non ha alcuna entrata.

Si discute poi della possibilità di utilizzare il cumulo dei contributi per l’accesso all’APe Social o Volontaria, e alla quota 41 per la pensione anticipata dei precoci.

Sempre sul fronte dei precoci, trattativa aperta su una possibile interpretazione estensiva del requisito dei 12 mesi di contributi prima del 19esimo anno di età per poter essere definiti lavoratori precoci.

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Per quanto riguarda le mansioni gravose l’ipotesi attorno a cui si lavoro è quella di una franchigia di 12 mesi per garantire gli accertamenti sul requisito dello svolgimento di mansioni gravose negli ultimi sei anni: la certificazione è a carico dell’azienda, ma viene poi verificata da INPS, INAIL e ministero del Lavoro.

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Infine, i sindacati chiedono regole specifiche per una serie di settori considerati particolarmente critici, come l’edilizia, perché caratterizzati da una forte discontinuità che rende particolarmente difficile il raggiungimento dei requisiti per l’APe.

Prossimo incontro il 13 marzo, nel frattempo sono previsti incontri fra governo e ABI e ANIA (quindi banche e assicurazioni) per definire le regole finanziarie di accesso all’APe volontario, a partire dai tassi di interesse.

C’è anche un vertice il 9 marzo, che sarà concentrato sulle tematiche del lavoro, in particolare sulla riforma dei voucher, per trovare un accordo su una legge che eviti il referendum.