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Sono un postale di 57 anni con 35 di contributi. Gira voce che vogliano applicare l’APe in sostituzione della consueta opzione a noi riservata di incentivo all’esodo. Qualche indicazione?
Direi che non c’è possibilità che lei possa accedere all’APe, per un motivo anagrafico: l’anticipo pensionistico richiede un requisito minimo di età pari a 63 anni, e per ora è previsto in via sperimentale solo nel 2017 e nel 2018. E’ quindi utilizzabile solo da lavoratori che, nel 2017, abbiano almeno 62 anni. Non solo: l’APe è in ogni caso una scelta volontaria del lavoratore, non è previsto che sia oggetto di trattativa con l’azienda per eventuali procedure di prepensionamento.
L’unica eccezione è rappresentata dall’APe aziendale, che prevede un accordo individuale fra lavoratore e impresa, con il versamento, da parte di quest’ultima, di una somma che andrà ad aumentare il montante contributivo del dipendente per fargli maturare una pensione più alta, che assorba in tutto o in parte il costo delle successiva rate.
Ma anche in questo caso non mi pare applicabile a una realtà come Poste Italiane, perché l’Ape aziendale vale solo per le imprese del settore privato: magari i decreti attuativi forniranno chiarimenti ulteriori relativi alle partecipate quotate in Borsa, ma in linea di massima direi che non saranno comprese.