Pensioni, nuova riforma nella Legge di Stabilità

di Barbara Weisz

Pubblicato 1 Agosto 2014
Aggiornato 26 Gennaio 2017 13:04

Il Ministro Poletti annuncia una nuova revisione del sistema previdenziale, con soluzioni strutturali per gli esodati e la pensione anticipata per i lavoratori anziani, dopo aver risolto il nodo della quota 96 per gli insegnanti della PA.

Novità in vista per risolvere strutturalmente una serie di nodi aperti nel sistema pensionistico italiano, partendo da esodati e senza lavoro in età avanzata ma lontani dalla maturazione della pensione: a prometterle  è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che annuncia nuove misure per la prossima Legge di Stabilità, a due anni e mezzo dalla Riforma Fornero di fine 2011 contenuta nel Salva Italia.

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«Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni», per gli esodati e per altre «situazioni socialmente problematiche, come quelle ad esempio di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione».  «Stiamo facendo le simulazioni necessarie» in quanto «interventi che hanno un tasso di onerosità».

 

Esodati e over 60

In un’intervista al Messaggero, Poletti parla dunque di strumenti differenziati allo studio del Governo, ma senza fornire indicazioni ulteriori sulle loro caratteristiche. Si tratta di una conferma di quelle famose “soluzioni strutturali” di cui l’Esecutivo parla da tempo, soprattutto per gli esodatiNei mesi scorsi, in realtà, lo stesso ministro aveva parlato di un possibile ponte verso la pensione di lavoratori over 60, una sorta di prepensionamento pagato dall’azienda sull’esempio di quello già previsto dalla riforma del lavoro del 2012 (Dl 92/2012) per chi è a meno di quattro anno dalla pensione.

Quota 96

La Cgil ritiene la questione «urgente approvare misure che rendano più flessibile la possibilità di pensionamento e determinare, per questa via, non solo maggiori occasioni di lavoro per i giovani e per chi lo perde ma anche il giusto riconoscimento di un diritto nell’accesso al trattamento pensionistico». Il segretario Vera Lamonica sottolinea però che questo dibattito non deve andare a toccare le norme introdotte nel Decreto sulla PA, che riguardano:

«il riconoscimento di quota ’96 relativo al pensionamento degli insegnanti, l’eliminazione delle penalizzazioni per i lavoratori che accedano al pensionamento prima dei 62 anni con il requisito dell’anzianità contributiva e il calcolo dei soli periodi di effettivo lavoro per il raggiungimento dei 41/42 anni».

Si tratta delle novità prevista dal Dl 90/2012, approvato in via definitiva dalla Camera il 31 luglio e che ora passa al Senato, per il via libera definitivo entro il 24 agosto. Contiene, fra le altre cose, la “soluzione” alla cosiddetta quota 96, questione relativa agli insegnanti che avevano maturato i requisiti per la pensione nel 2012 ma che non hanno potuto ritirarsi a causa delle nuove regole della riforma Fornero. In base al testo approvato alla Camera, potranno ritirarsi dal prossimo 1 settembre 2014 (nel limite di 4mila unità).