La Legge di Bilancio 2024 (comma 125, legge 213/2024) ha introdotto una serie di novità per i contributivi puri, ovvero i lavoratori che hanno iniziato a versare a partire dal 1996.
Da un lato ha ridotto l’imposto soglia dell’assegno maturato per accedere alla pensione di vecchiaia, dall’altro ha inasprito i requisiti e la fruizione della pensione anticipata contributiva.
Le regole applicative sono contenute nella Circolare INPS 46/2024. Vediamo tutto in dettaglio.
Pensione di vecchiaia per contributivi puri
Partiamo con la pensione di vecchiaia, che come è noto si raggiunge a 67 anni con 20 anni di contributi. La manovra interviene sull’articolo 24 della legge 201/2011 che riguarda esclusivamente coloro che hanno iniziato a lavorare successivamente al 31 dicembre 1995, e che si definiscono “contributivi puri” perché il loro assegno previdenziale è calcolato esclusivamente con il sistema contributivo.
Ebbene, la norma precedente prevedeva che questi lavoratori per accedere alla pensione di vecchiaia dovessero aver maturato una pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. La Legge di Bilancio prevede invece che ora sia sufficiente l’importo dell’assegno sociale. Il cui valore provvisorio per il 2024 è pari a 534,412 euro. Attenzione: la modifica si applica esclusivamente a lavoratori che raggiungono il diritto a partire dal 2024.
Chi invece aveva già i requisiti per la pensione di vecchiaia a fine 2023, continua ad applicare la vecchia regola, quindi per ritirarsi deve avere maturato un assegno pari a 1,5 volte l’assegno sociale (801,615 euro).
Prime decorrenze 2024
Coordinando le regole sulle decorrenze per le diverse gestioni, per chi maturato il diritto nel 2024 le tempistiche sono le seguenti:
- iscritti alla gestione esclusiva dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO): prima decorrenza utile 2024, il 2 gennaio;
- iscritti alle altre gestioni INPS e pensioni in cumulo: prima decorrenza utile 2024, il primo febbraio.
Pensione anticipata contributiva
Più difficile agganciare la pensione anticipata contributiva, a 64 anni di età con 20 di contributi (comma 11, articolo 24 del dl 201/2011), perché dal 2024 è necessario aver maturato un assegno più alto rispetto alle regole precedenti. E’ stato anche introdotto l’adeguamento alle aspettative di vita sul requisito contributivo. E per le pensioni più alte, c’è una penalizzazione fino al compimento dei 67 anni.
Per quanto riguarda l’importo soglia, dal 1° gennaio è salito a tre volte l’importo dell’assegno sociale (prima era a 2,8 volte). Quindi, per conseguire questa tipologia di pensione anticipata, bisogna aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 1603,236 euro. L’importo è ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli.
Importi soglia 2024
La seconda novità introdotta dalla Manovra è a seguente: gli scatti alle aspettative di vita non si applicano più solo sul requisito anagrafico, ma anche su quello contributivo.
Altro nuovo paletto, fino all’età della pensione di vecchiaia, viene versato un assegno non superiore a cinque volte la pensione minima (598 euro nel 2024). Quindi, il tetto delle cinque volte il minimo è pari a 2.993,05 euro.
Chi ha maturato una pensione più alta inizierà a percepirla per intero solo dopo aver raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia (ad oggi fissata a 67 anni), con ricalcolo automatico. Questo vale anche nel caso di ricostituzione della pensione.
Attenzione: a 67 anni viene posta in pagamento al pensione effettivamente maturata, rilevando sempre la soglia dei 67 anni e non quella eventualmente diversa prevista dalla gestione previdenziale di appartenenza.
Infine, è stata introdotta la finestra mobile di tre mesi che deve trascorrere tra il momento in cui si matura il diritto e quello di decorrenza della pensione. Anche in questo caso, le nuove regole si applicano a chi matura la pensione a partire dal 2024.