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Manovra 2024: tutti i bonus per madri e genitori che lavorano

di Barbara Weisz

25 Dicembre 2023 08:45

Bonus mamme in busta paga e asilo nido, congedo parentale e fringe benefit, Assegno unico maggiorato: incentivi per famiglie in Manovra 2024.

Ci sono tanti nuovi bonus per la famiglia nella Legge di Bilancio 2024, da quello in busta paga per le madri dei nuovi nati 2024-2025 con fratelli piccoli al bonus asilo nido potenziato, passando dall’Assegno Unico più ricco grazie alle rivalutazioni. E poi ancora: primo mese di congedo parentale indennizzato all’80% con il secondo al 60% e fringe benefit fino a 2mila euro per chi ha figli (mille euro per tutti gli altri).

Vediamo i dettagli del pacchetto famiglia nella Manovra 2024, la cui approvazione è prevista per il 28 o 29 dicembre con entrata in vigore dal 1° gennaio 2024.

Bonus mamme in busta paga

Si tratta di un taglio del cuneo fiscale per le lavoratrici con almeno due figli. Il Bonus ha un valore massimo di 3mila euro ed è previsto dal 2024 al 2026. La decontribuzione per le madri lavoratrici funziona nel seguente modo:

  • con almeno due figli si azzera la contribuzione dovuta dalla lavoratrice fino ai 10 anni del figlio più piccolo (per i nuovi nati 2024 con un altro minore fino a 10 anni in famiglia);
  • se si hanno tre figli, il bonus mamma dura fino alla maggiore età del figlio minore (si applica ai nuovi nati 2024-2026).

Il tutto senza penalizzazioni sulla pensione, nel senso che la quota di contributi su cui si applica lo sconto viene coperta dallo Stato. L’effetto in busta paga è lo stesso previsto per il taglio del cuneo contributivo fino a 35mila euro lordi: la quota di contribuzione va direttamente in busta paga, aumentando lo stipendio netto.

Per favorire l’occupazione femminile con riferimento alle lavoratrici madri, tra l’altro, è previsto una super-deduzione al 130% per l’assunzione di donne con figli.

Congedo parentale potenziato dal 2024

Il congedo parentale per legge su può chiedere fino ai 12 anni di vita del bambino ma è indennizzato solo per nove mensilità. E di regola, è indennizzato al 30%. C’è però una prima mensilità – utilizzabile dal padre o dalla madre – che viene coperta all’80% a determinate condizioni: deve essere utilizzato entro i primi sei anni di vita del bambino.

La misura, introdotta lo scorso anno e confermata dalla Legge di Bilancio 2024, si associa adesso ad una seconda mensilità pagata al 60%, sempre fra quelle già previste e sempre se fruita nei primi sei anni di vita del figlio.

In pratica, per effetto di queste misure, il congedo parentale dal 2024 prevede:

  • 1 mese indennizzabile all’80% (se usato entro i 6 anni del figlio, altrimenti è pagato al 30%)
  • 1 mese indennizzabile al 60% (se usato entro i 6 anni del figlio, altrimenti è pagato al 30%)
  • 7 mesi indennizzabili al 30% (se usato fino ai 12 anni del figlio)

Per legge, ricordiamo, ciascun genitore ha diritto a tre mesi di congedo parentale indennizzati non trasferibili, mentre altri tre mesi sono utilizzabili alternativamente dall’uno o dall’altro.

Bonus asilo nido potenziato dal secondo figlio

Viene incrementato il Fondo asili nido:

Il tradizionale Bonus asilo nido, dal 2024 è elevato fino a 3.600 euro per i nuovi nati in nuclei familiari in cui è presente già un altro figlio con meno di dieci anni, ma solo se l’ISEE non supera i 40mila euro.

Il contributo è per genitori di figli nati, adottati o affidati fino a tre anni d’età, volto a sostenere le spese per l’asilo nido o il supporto domiciliare di bambini affetti da gravi patologie che compiono tre anni entro il 31 dicembre, erogato in 11 mensilità (da 136 a 272 euro circa) in base alle seguenti soglie base:

  •  3.000 euro (270 euro al mese) con ISEE minorenni fino a 25mila euro,
  •  2.500 euro (227 euro al mese) con ISEE da 25mila a 40mila euro,
  •  1.500 euro (136 euro mensili) senza ISEE.

Assegno Unico più ricco

Per quanto riguarda l’Assegno Unico e Universale, vengono confermate tutte le misure previste dal 2023: importi maggiorati per il primo anno di vita del bambino e per le famiglie numerose). Prevista anche la perequazione automatica degli importi in adeguamento all’inflazione.

Detassazione fringe benefit

All’interno del Pacchetto Lavoro (che fra le altre cose proroga il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro), c’è una misura che si inserisce fra gli incentivi alla natalità.

La soglia dei fringe benefit detassati, che in via ordinaria è pari a 258 euro, sale per tutti i lavoratori dipendenti arrivando a 1.000 euro, con una rimodulazione per i genitori.

In pratica, il bonus 3.000 euro 2023 viene riproposto per il 2024 ma ridotto a 2.000 euro: è destinato ai lavoratori con figli, non è obbligatorio da parte delle aziende ma essendo detassato può essere un valido strumento di gratificazione del dipendente, anche come integrazione dello stipendio

Questa misura non è una tantum ma strutturale.