L’emergenza sanitaria mondiale ha avuto fin da subito un impatto notevole sul modo di vivere e lavorare, imponendo non solo il rispetto di specifiche regole legate alla tutela della salute ma anche una totale riorganizzazione delle modalità di lavoro. La necessità di limitare i contatti tra le persone e di creare distanziamento sociale hanno rappresentato una importante leva per lo sviluppo dello Smart Working, tanto che durante i mesi di lockdown la maggioranza dei dipendenti del settore pubblico e privato ha sperimentato il lavoro a distanza, toccandone con mano vantaggi ma anche sfide.
È stata proprio la crisi Covid-19 a dimostrare la validità organizzativa del lavoro agile, spingendo la maggior parte delle aziende e delle Pubbliche Amministrazioni a non abbandonare questa modalità anche dopo la riapertura delle attività e degli uffici pubblici. Ma se da un lato il lockdown ha effettivamente mostrato come lo Smart Working possa migliorare l’efficienza e la soddisfazione del sistema produttivo, dall’altro lato ha portato a galla le difficoltà che può celare.
Cosa significa lavorare in modalità smart
È riduttivo pensare che lo Smart Working consista meramente con lo svolgimento delle proprie mansioni da casa, davanti al proprio pc. Si tratta, invece, di una modalità organizzativa più complessa che comprende una serie di vantaggi innegabili ma anche alcuni ostacoli da superare. Rientrano tra gli aspetti positivi l’opportunità di conquistare un migliore equilibrio tra vita privata e sfera professionale, la possibilità di auto-gestirsi in base alle esigenze individuali e di limitare gli spostamenti, risparmiando tempo e risorse. Le sfide più ardue da affrontare, invece, riguardano:
- la gestione degli orari di lavoro e degli strumenti indispensabili per garantire efficienza, collaborazione e condivisione;
- il superamento del senso di isolamento;
- la difficoltà a disconnettersi e a staccare la spina;
- la gestione a distanza di un team di lavoro.
Superare le sfide con la formazione digitale
Quali sono le possibili strategie per superare queste criticità e trasformare il lavoro agile in una risorsa, aumentando il benessere professionale e la produttività a trecentosessanta gradi? Una delle più efficaci è imparare a gestire il lavoro agile tramite una formazione digitale mirata a potenziare le skill individuali e apprendere metodologie organizzative ad hoc.
La “distance education”, infatti, può favorire un utilizzo più consapevole dello Smart Working.
Affrontare in maniera consapevole la modalità di lavoro smart, gestendo bene gli spazi, gli strumenti e le relazioni, è proprio l’obiettivo del percorso formativo online “Smartworking: Sfide & Opportunità” promosso da Federica Web Learning, la piattaforma multimediale di Web Learning dell’Università di Napoli Federico II nata nel 2007 come progetto pioneristico di alta formazione online.
Lanciato in collaborazione con IFEL – l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale fondato dall’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani – il corso è gratuito e disponibile su piattaforma, lo spazio digitale di apprendimento continuo pensato per consentire un libero aggiornamento delle competenze e delle conoscenze attraverso una didattica innovativa di qualità universitaria, accessibile a tutti.
Il MOOC “Smartworking: Sfide & Opportunità”, si rivolge ai dipendenti della PA e del settore privato, a studenti e lavoratori interessati alla innovazione ICT driven e permette di acquisire l’attestato di partecipazione Federica – IFEL. È strutturato in cinque lezioni e si caratterizza per una notevole qualità e varietà dei contenuti, grazie al supporto di docenti qualificati. Oltre alla modularità e alla flessibilità temporale, il percorso online prevede esercitazioni e simulazioni, consentendo di acquisire una visione teorica d’insieme senza trascurare gli elementi di natura pratica.
Per maggiori informazioni sul corso “Smartworking: Sfide & Opportunità” visitare la piattaforma ufficiale.