Per le aziende la formazione ha ricoperto un ruolo primario fin dallo scoppio dell’emergenza dovuta al Covid-19, considerata una risorsa per superare gli ostacoli e programmare la ripartenza facendo leva sulle competenze dei dipendenti.
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Anche con la ripresa delle attività le imprese continuano a voler investire nella formazione: lo si evince dal recente sondaggio promosso da InfoJobs e rivolto alle aziende e ai dipendenti.
Il 52% delle aziende intervistate, durante il lockdown, ha offerto ai propri dipendenti corsi online anche trasformando le iniziative programmate inizialmente in aula. Il 20% delle imprese, invece, aveva già consolidato un sistema di e-learning prima della pandemia. Per il 16% delle aziende, inoltre, il distanziamento sociale ha rappresentato l’occasione giusta per attivare ex-novo opportunità formative su competenze hard e soft.
Dal punto di vista dei lavoratori, invece, la scelta di investire autonomamente in formazione ha coinvolto il 55% degli intervistati, mentre il restante 45% non ha usufruito di corsi di formazione, principalmente per la mancanza di tempo. L’apprendimento da remoto, inoltre, ha portato molte aziende a voler investire nella formazione a distanza perché considerata più efficace (25%), più conveniente (20%) e per andare incontro alle preferenze dei dipendenti (11%).
L’impatto dei mesi di lockdown impatterà sia sulle modalità di fruizione sia sul contenuto stesso della formazione, che per le imprese sarà focalizzata soprattutto sul reskilling (20%) ovvero la riqualificazione del personale finalizzata ad adattare le risorse interne alle diverse necessità di business.