Export e Internet sono protagonisti della 47esima edizione del Vinitaly, il cui piatto forte si chiama Vinitaly Wine Club, piattaforma online per il commercio elettronico del vino.
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L’appuntamento è a Veronafiere, dal 7 al 10 aprile, con la formula organizzativa che unisce aree espositive, degustazioni, eventi, cucina, ristoranti d’autore, buyer stranieri, la rassegna Sol&Agrifood e l’appuntamento Enolitech con le tecniche della viticoltura.
Dal 7 aprile sarà attivo l’e-commerce sulla piattaforma, con l’obiettivo – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Vinitaly – di «offrire ai produttori la possibilità di raggiungere nuovi consumatori, dando loro l'opportunità di scoprire nuovi vini provenienti da ogni angolo della Penisola».
Il VinitalyWineClub si propone come nuovo tassello dell’offerta BtoB di Vinitaly, in una sorta di estensione digitale e sinergica dell’attività di promozione e sviluppo portata avanti dalla fiera fisica.
Ettore Riello, presidente di Verona Fiere, sottolinea il «ruolo strategico delle fiere per la politica industriale del paese in chiave di promozione ed export», che bisogna «potenziare per accompagnare e anticipare cambiamenti e innovazioni» nella consapevolezza che «dalle rassegne internazionali transita una considerevole fetta del business delle PMI e delle medie e grandi aziende».
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Fra le sfide che Vinitaly propone al mondo del vino, c’è il mercato cinese dove, spiega Riello, «a fronte di un player antagonista come quello francese che perde quote, l'Italia rimane inchiodata al 5% della quota mercato pur a fronte di una crescita esponenziale dei consumi nell'Impero Celeste».
La Cina (presente a Vinitaly con una delegazione del ministero del Commercio) è il terzo mercato mondiale per i vini rossi, e nel 2012 ha aumentato i propri consumi interni del 6%. Un’occasione che va a braccetto con il commercio online: si stimano circa 190 milioni di acquirenti cinesi sul web, con andamento in crescita.